POLITICA E POTERE
Ghiringhelli, petizione contro l’astensionismo: “Chi non vota paghi un’ammenda simbolica di 6-7 franchi”
Il sistema è già in vigore nel Canton Sciaffusa e la partecipazione al voto è sempre la più elevata in Svizzera, superando di 15-20 punti percentuali la partecipazione media nazionale. “Il voto è un dovere sancito dalla Costituzione ticinese”

BELLINZONA – “Malgrado l’introduzione del voto per corrispondenza un numero mediamente superiore al 50% dei cittadini ticinesi non esercita più il dovere di voto sancito dalla Costituzione cantonale , porto innanzi una proposta che da una parte mira a combattere l’astensionismo e dall’altra permetterebbe pure di coprire i costi della democrazia ( votazioni ed elezioni).” Viene introdotta da questa premessa la petizione lanciata dal “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli. 
 
Pertanto Ghiringhelli, proprio per combattere l’astensionismo, propone di adottare anche in Ticino il sistema in vigore nel Canton Sciaffusa, dove il voto è obbligatorio e chi al di sotto dei 65 anni diserta le urne senza una valida giustificazione scritta deve pagare una tassa di 6 franchi. “Il sistema può piacere o non piacere ma funziona, perché – spiega Ghiringhelli – in questo Cantone la partecipazione al voto è sempre la più elevata in Svizzera e supera di 15-20 punti percentuali la partecipazione media nazionale.”
 
Per il Ticino la petizione del Guastafeste propone di far pagare agli astensionisti privi di una valida giustificazione un “contributo compensativo ” di 6-7 franchi, “destinato a coprire – a vantaggio delle casse comunali - i costi organizzativi della democrazia, e cioè i costi delle votazioni causati sia da chi non vota (ma riceve ugualmente al domicilio il materiale di voto) e sia da chi vota” continua la nota.
 
“Per inciso – continua il comunicato – , nel 2013 i costi delle quattro votazioni federali e tre cantonali, a carico del Cantone e dei Comuni, sono ammontati a circa 1 milione di franchi : in un allegato della petizione si entra nel dettaglio sui costi di una votazione federale, cantonale e comunale.”
 
Infine Ghiringelli contestualizza nuovamente la propria petizione: “Nel Paese della democrazia diretta vi è purtroppo un consistente numero di cittadini che anziché apprezzare  i diritti popolari (referendum e iniziative)  vorrebbe limitarli con la scusa che essi provocano dei costi. Ma, accidenti, si tratta di costi minimi se si considera la fortuna cha abbiamo a disporre di questi diritti che tutto il mondo ci invidia. E comunque, se proprio questi costi danno fastidio,  allora facciamo pagare la fattura non  a chi compiendo il proprio dovere civico esercita il diritto di voto, ma a quegli astensionisti cronici che tale diritto non esercitano,   delegando le decisioni agli altri cittadini.”
 
La versione integrale della petizione (+ allegati)  è pubblicata sul sitowww.ilguastafeste.ch.
 
red

 

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