Interpellanza del Consigliere Nazionale leghista: ""L’accordo in divenire con l’Italia sulla fiscalità dei frontalieri al momento attuale, contrariamente a quanto promesso non risulta vantaggioso per il Ticino"
LUGANO/BERNA - Prende sempre più corpo in Ticino la richiesta che il nostro Cantone venga risarcito dalla Confederazione per le parti ritenute insoddisfacenti dell'accordo tra Svizzera e Italia. Dopo il PLR che ha chiesto al Consiglio di Stato di avanzare verso Berna questa pretesa, il Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri ha sottoposto direttamente la questione al Consiglio Federale.
"Nell’accordo fiscale con l’Italia, sottoscritto lo scorso 23 febbraio - scrive il deputato leghista in un'interpellanza - le parti riguardanti la fiscalità dei frontalieri risultano oltremodo insoddisfacenti.
In effetti, sebbene la situazione sia ancora in divenire, emergono alcune pretese della controparte italiana che non possono essere accettate. Come la clausola ghigliottina a seguito dell’applicazione del voto del 9 febbraio, che farebbe decadere il nuovo accordo riportando in vigore la Convenzione precedente. Pure inaccettabile la prospettiva di un annullamento della decisione del parlamento ticinese di portare al 100% il moltiplicatore per il calcolo dell’imposta alla fonte dei frontalieri, aumento che comporta un beneficio fiscale di ca 4.3 mio per il Cantone e di ca 8 per i Comuni. Va pure considerato che il prezzo dell’attuale Convenzione con l’Italia da quarant’anni grava (pressoché) unicamente sul Ticino, mentre i benefici sono per tutta la Svizzera. Al proposito si imporrebbe un risarcimento della Confederazione al Ticino".
"L’accordo in divenire con l’Italia sulla fiscalità dei frontalieri al momento attuale, contrariamente a quanto promesso - aggiunge Quadri - non risulta vantaggioso per il Ticino, che potrebbe addirittura incassare meno di quanto incassa ora. Ciò sarebbe in palese contrasto con l’indicazione politica data dal Consiglio nazionale con l’accoglimento del Po 12.4048 che proponeva di tassare i frontalieri in base ad aliquote italiane, facendo beneficiare il Ticino della totalità dell’attuale imposta alla fonte (quindi anche della parte che oggi viene ristornata all’Italia); questo anche in funzione antidumping".
Le domande al Consiglio Federale
- E’ disposto il CF ad elaborare una base legale che garantisca in futuro al Ticino delle entrate fiscali tramite imposta alla fonte dei frontalieri equivalenti alla somma di quelle attuali aggiungendovi quanto viene oggi ristornato all’Italia: la differenza tra tale cifra e quanto effettivamente incassato col “nuovo regime” sarà a carico della Confederazione?
- E’ disposto il CF ad almeno compensare la perdita di introiti fiscali che deriverebbe al Cantone ed ai Comuni ticinesi dall’eventuale annullamento della decisione del Gran Consiglio ticinese che ha portato al 100% il moltiplicatore dei frontalieri?