Il Brexit secondo Norman Gobbi: "Gli inglesi non hanno ottenuto dall'UE tutto quello che volevano. E la Svizzera deve pensare a se stessa!"
Il Consigliere di Stato leghista torna a criticare duramente l'UE e analizza la situazione politica continentale: "Per la Svizzera è giunto il momento di decidere in quale direzione vogliamo andare per concretizzare la volontà espressa dal Popolo"
BELLNZONA – Norman Gobbi e il Brexit. Il presidente del Consiglio di Stato torna a criticare duramente l'Unione Europea e analizza l'attuale situazione politica continentale in vista del voto del 23 giugno in cui i cittadini della Gran Bretagna dovranno decidere se restare o meno nell'UE"Gli Stati Europei – premette Gobbi in un'intervista rilasciata al Mattino della Domenica - hanno in seguito un’utopia pensando che un’unione attraverso degli accordi in prevalenza economici tra Stati fosse sufficiente per creare una sorta di Stato federale. Lo sappiamo bene proprio noi Svizzeri: per costruire uno Stato federale ci vuole di più, a cominciare da fondamenta e valori solidi! Oggi gli Stati dell’Unione si trovano quindi avvinghiati in un labirinto di regole e di vincoli che non permette di far fronte ai problemi attuali e che riduce pericolosamente il potere decisionale degli Stati in set tori delicati come ad esempio la sicurezza, il mercato del lavoro e la socialità".Il Consigliere di Stato leghista traccia il perimetro entro cui, a suo avviso, si giocherà il Brexit tra favorevoli e contrari: "Nella campagna verso il voto del 23 giugno il primo ministro britannico Cameron sosterrà di avere ottenuto il meglio: i vantaggi del mercato unico, senza il pericolo di essere governati da Bruxelles e senza perdere sovranità. L’Unione Europea sosterrà in vece di avere negoziato con pragmatismo, facendo concessioni a Londra ma senza aver rinunciato ai principi fondamentali che sostengono la sua impalcatura istituzionale. La verità è che la Gran Bretagna non è riuscita ad ottenere tutto quello che voleva. Un aspetto che inciderà sul voto del Popolo britannico, che a giusta ragione chiede delle risposte con crete alle sue preoccupazioni".E che effetto avrà la votazione in Gran Bretagna rispetto al nostro Paese chiamato ad implementare il voto del 9 febbraio? "La Svizzera – risponde Gobbi al Mattino - deve pensare a se stessa! Non possiamo speculare sugli accordi tra gli altri Stati e l’Unione Europea. La cosa positiva è comunque che uno Stato importante come la Gran Bretagna ha sottolineato i problemi legati alla libera circolazione delle persone, che, è innegabile, ha avuto degli effetti perversi ad esempio a livello di sicurezza e di mercato del lavoro. Credo che per la Svizzera sia giunto il momento di decidere in quale direzione vogliamo andare per concretizzare la volontà espressa dal Popolo svizzero. Quello che mi aspetto è che i negoziatori elvetici sappiano difendere i nostri interessi fermamente – e senza paura – davanti all’Unione Europea. Quello che viene prima di tutto è infatti la volontà del Popolo svizzero e ticinese!".