Per i vertici del LAC il Municipio sceglie Roberto Grassi e Patrizia Pesenti. Non passa Giovanna Masoni. L'ex sindaco Giorgio Giudici: "Se fossi in lei non farei più battaglie". La presidente del PLR Giovanna Viscardi: "Rattristata".
Roberto Grassi 6 voti, Patrizia Pesenti 5, Giovanna Masoni Brenni 3. È finita così, ieri, la votazione in Municipio a Lugano sui nomi da proporre al Consiglio comunale per completare il Consiglio direttivo del LAC
Foto: TiPress/Pablo Gianinazzi
LUGANO - Roberto Grassi 6 voti, Patrizia Pesenti 5, Giovanna Masoni Brenni 3. È finita così, ieri, la votazione in Municipio a Lugano sui nomi da proporre al Consiglio comunale per completare il Consiglio direttivo del LAC. L’hanno dunque spuntata il candidato proposto dal PPD (Grassi) e quella proposta dalla Lega, l’ex consigliera di Stato Patrizia Pesenti. Masoni potrebbe rientrare in gioco, visto che il Legislativo ha ancora la possibilità di cooptare altri quattro membri. Ma è chiaro che a questo punto la sua posizione è nettamente indebolita. Soprattutto perchè Masoni avrebbe voluto presiedere il Direttivo del LAC e non semplicemente farne parte.
Il sindaco Marco Borradori ha spiegato che le cose sono cambiate rispetto a febbraio, quando a Masoni venne garantita una presenza nel futuro ente autonomo del LAC: è cambiata la procedura ma soprattutto si sono fatte avanti nuove persone, ha detto. Così a Masoni non sono bastati i voti dei liberali Bertini e Badaracco e della socialista Zanini Barzaghi.
Pesenti e Grassi permettono, secondo la maggioranza municipale, di ampliare la rappresentanza di area nel Consiglio direttivo e hanno competenze nel settore economico e culturale. Masoni potrà dal canto suo continuare a far valere le sue conoscenze e la sua esperienza negli enti culturali di cui fa già parte, cioè la Fondazione del Museo d’Arte della Svizzera italiana, Lugano Musica e la Fondazione Lugano per il polo culturale, quindi non le abbiamo tolto niente – ha concluso Borradori -: non abbiamo acconsentito a una nuova partecipazione”.
Di tutt’altro tenore la posizione di Giovanna Viscardi, presidente della sezione PLR: “Mi rattrista – ha dichiarato al Corriere del Ticino - che il Municipio non abbia saputo riconoscere le competenze e il profilo di Masoni e abbia anteposto logiche di partito e personali al bene della Città”. La Lega diceva di non volere ex politici, ha aggiunto, e ha puntato su Patrizia Pesenti. “Ora parleremo con Giovanna e discuteremo all’interno del gruppo”.
Il Corriere ha anche chiesto all’ex sindaco Giorgio Giudici cosa secondo lui dovrebbe fare a questo punto Masoni. “Se fossi in Giovanna – ha detto -proverei amarezza, perché la politica sa essere ingrata verso chi se ne va dopo aver dato tanto. Comunque non farei più battaglie. Se la politica delle maggioranze lo richiede, è meglio che resti dov’è e continui a dare il suo contributo nelle fondazioni. Anche per una sua tranquillità personale”.