E allora chiamo il mio amico Parmelin. La deputata UDC Céline Amaudruz pizzicata dalla polizia ubriaca al volante (1,92 per mille) telefona al Consigliere Federale davanti agli agenti. Una scena da commedia all'italiana
Ma secondo il legale, il collega di Parlamento Christian Lüscher, la sua assistita stava semplicemente cercando il conforto di un amico. Tanto è vero che Parmelin gli ha consigliato di...
BERNA - E allora chiamo il mio amico Parmelin. Un dettaglio da commedia all'italiana arricchisce, si fa per dire, la vicenda di cronaca che vede coinvolta la Consigliera Nazionale UDC Céline Amaudruz. La Parlamentare, nella notte tra il 10 e l'11 dicembre, è stata infatti pizzicata alla guida dalla polizia di Ginevra con un tasso alcolemico dell'1,92 per mille.
Il quotidiano "Le Temps" in edicola stamane, racconta però di un particolare finora rimasto sottaciuto dalla donna, che già negli scorsi giorni aveva informato il partito e i media della sua disavventura. Dopo essere stata fermata dagli agenti, Amaudruz ha chiamato al telefono il Consigliere Federale del suo partito Guy Parmelin.
Una chiamata che fa nascere il sospetto che la deputata volesse in qualche modo approfittare della prestigiosa amicizia per tirarsi fuori dai guai. Testi che però viene fermamente respinta dal legale della Amaudruz, il suo collega di Parlamento Christian Lüscher (PLR di Ginevra). Secondo l'avvocato, la donna cercava solo il conforto di un'amico. Tanto è vero che Parmelin, e lo stesso Lüscher, avrebbero cercato di calmarla consigliandole di collaborare con la polizia e di scusarsi per l'accaduto. Inizialmente pare infatti che Amaudruz si fosse rifiutata di fare il test dell'alcolemia.