POLITICA E POTERE
Attilio Bignasca: "Ha vinto il partito delle tasse. Me ne vado all'estero e lascio il coordinamento della Lega. Ma avevo già deciso di farlo". Claudio Zali minimizza la spaccatura nel movimento: "È stata gonfiata ad arte"
“Entro novembre sposto la residenza e me ne vado dal Ticino – ha detto -. Avevo già deciso di andarmene, voglio farlo prima di compiere 74 anni a novembre”
Foto: TiPress/Carlo Reguzzi
POLITICA E POTERE

Il Ticino dice sì alla tassa sul sacco, che passa con il 58,2% dei voti. La roccaforte dei no è Lugano, quella dei sì Bellinzona. Vince l'ala istituzionale della Lega. Boris Bignasca: "Una battaglia dedicata a mio padre". Il Governo: "Un punto finale dopo

21 MAGGIO 2017
POLITICA E POTERE

Il Ticino dice sì alla tassa sul sacco, che passa con il 58,2% dei voti. La roccaforte dei no è Lugano, quella dei sì Bellinzona. Vince l'ala istituzionale della Lega. Boris Bignasca: "Una battaglia dedicata a mio padre". Il Governo: "Un punto finale dopo

21 MAGGIO 2017
LUGANO - Commentando l’esito della votazione odierna, il coordinatore della Lega, Attilio Bignasca, ha dichiarato al Giornale del Popolo che non pagherà un solo centesimo per il sacco della spazzatura.

“Entro novembre sposto la residenza e me ne vado dal Ticino – ha detto -. Avevo già deciso di andarmene, voglio farlo prima di compiere 74 anni a novembre”.

Bignasca ha aggiunto che, siccome si trasferirà all’estero (non dice dove, ma in un luogo che gli consentirà di tornare in Ticino in una mezza giornata) lascerà anche il coordinamento della Lega.

“Ha vinto il partito delle tasse! Il risultato a Lugano e nei comuni della cintura del Luganese dimostra come tutto il Cantone sia spaccato” ha spiegato Bignasca, precisando però che la sua decisione di trasferirsi non dipende dal voto sul sacco.

Il ministro Claudio Zali ha invece espresso soddisfazione per il voto di oggi: “Sono contento di essermi tolto un dossier difficile dal tavolo e che abbia prevalso il buon senso”. Zali minimizza sulla divisone all’interno del movimento: "La divisione della Lega è stata gonfiata ad arte, ci siamo scontrati su un tema che io ho portato avanti seguendo la mia responsabilità istituzionale. Non è una tragedia e non credo che vi sia una frattura reale”.

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