Il neo eletto, partito da Berna nella mattinata con un treno speciale, è giunto a Bellinzona nel primo pomeriggio. La cronaca della parte ufficiale. LA GALLERY CON LE FOTO PIÙ BELLE DELLA FESTA
Dopo la sfilata lungo viale stazione e un breve incontro con il Governo cantonale, è cominciata la parte ufficiale in Piazza della Foca.
“L’elezione di Ignazio Cassis - ha detto il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli nel suo discorso - deve mettere fine a un certa polemica che di tanto in tanto parte da questa parte dell’arco alpino. Nei prossimi anni non potremo più dire che la Berna federale non ci ascolta o non ci capisce. Non avremo più questo argomento. Dovremo quindi dimostrare più maturità, responsabilità e capacità di convincimento”.
Brillante l’intervento dell’ormai ex Consigliere Federale Didier Burkhalter: “Sono felice per tutti voi della Svizzera italiana. Durante le visite che abbiamo fatto qui in passato con il Consiglio Federale, si sentiva l’esigenza di collegare meglio il Ticino con il resto della Svizzera. Così come l’esigenza di scrivere insieme il nostro futuro. Grazie alla tua elezione Ignazio, la coesione del Paese esce rafforzata. Ed è proprio la coesione che ci rende forti”.
Poi Burkhalter si è rivolto direttamente a Cassis con qualche consiglio su ciò che lo aspetta: “Tutti ti vorranno dire come funziona e come devi comportarti. Ma so che da subito saprai pensare con la tua testa. In Consiglio Federale non ci sono né professori né allievi. Il tuo diploma è il mandato che ti ha conferito l’Assemblea federale. Non hai bisogno di un periodo di prova. E al Dipartimento degli esteri affronterai una vera e propria scuola di vita”.
Nessun discorso politico, invece, da parte del festeggiato. “Di quelli ce ne saranno tanti nei prossimi anni”, ha spiegato Ignazio Cassis. Tutto il suo intervento è stato quindi dedicato ai ringraziamenti: dall’assemblea federale al partito, dal Consiglio di Stato a tutti quelli che l’hanno accompagnato in questa corsa al Governo federale.
E tra i tanti ringraziamenti ne abbiamo scelti due. Il primo è quello che Cassis ha fatto rivolgendosi direttamente verso l’edificio dove si trovano gli uffici del medico cantonale. “Ho vissuto 11 anni all’interno dell’amministrazione. È lì che ho imparato ad essere un costruttore di ponti, dovendo coniugare la scienza medica con quella politica. Questo esercizio mi ha insegnato molto. Voglio quindi ringraziare quei funzionari che mi hanno insegnato le regole necessarie per costruire il consenso”.
Il secondo ringraziamento che vi raccontiamo, invece, ha gli accenti scherzosi: “Ringrazio mia mamma, che è venuta qui con le mie tre sorelle: da bambini ci picchiavamo tanto, se sono qui è perché non mi hanno ucciso.… Così come non mi ha ucciso mia: a lei devo veramente molto”.