POLITICA E POTERE
Argo 1, la cena di Bormio e l'incontro al DSS: tutti contro Fiorenzo Dadò. Farinelli: "Inopportuno". Maggi: "Inammissibile". Durisch: "Perplesso". Bignasca: "Con lui presidente il PPD non esisterà più"
Il capogurppo dell'UDC invece smorza sul presidente e attacca Paolo Beltraminelli: "Non credo nel modo più assoluto che il ministro fosse all’oscuro di Argo1 e non conoscesse Sansonetti". Agustoni: "Mi pare comprensibile la scelta di Dadò di partecipare all’incontro". Vigilia infuocata del dibattito parlamentare che varerà la Commissione d'inchiesta.
Ti Press
BELLINZONA - Tutti (o quasi) contro Fiorenzo Dadò. Alla vigilia della seduta del Gran Consiglio che varerà la Commissione parlamentare d’inchiesta sullo scandalo Argo 1, da parte dei gruppi politici arrivano segnali chiari nei confronti del presidente del PPD.

 

Al centro delle critiche dei capigruppo, raccolte dal Caffè, l’incontro di giugno avvenuto negli uffici del DSS tra Dadò, la sua compagna e funzionaria dell’USSI e il capo divisione Renato Bernasconi. Tema del vertice, di cui Paolo Beltraminelli non era informato, l’ormai celebre cena di Bormio da 150 euro pagata alla coppia dall’ex direttore di Argo 1 Marco Sansonetti.

 

"Se il contesto dell’incontro è stato quello spiegato dal capodivisione, ovvero chiarire questioni legate a una vicenda su cui è stata aperta addirittura un’inchiesta disciplinare, è chiaro che la presenza del presidente PPD non era opportuna”, attacca il capogruppo PLR Alex Farinelli. "Se un funzionario dirigente deve aver bisogno di una terza persona per suffragare le parole di un suo subordinato… allora c’è un problema di fiducia".

 

Sulla stessa onda di Farinelli anche Ivo Durisch: "Mi lascia perplesso che Dadò non ne abbia riferito in Gestione. Ma non approvo neppure le modalità con cui la faccenda è stata gestita dalla stessa Divisione dell’azione sociale. E mi riferisco anche all’email per chiedere la sospensione dell’ex agente di Argo".

 

Durissimo il coordinatore della Lega Attilio Bignasca: “Avevo detto che se Dadò resta presidente fra sei anni il Ppd non ci sarà più. I fatti mi stanno dando ragione. Perché è un politico troppo irruente e vuole sempre aver ragione”. Lapidario per i Verdi Francesco Maggi: "Una presenza inammissibile"

 

A parziale difesa di Dadò si schiera il capogruppo UDC Gabriele Pinoja: “Posso capire la presenza di Dadò. Va tenuto conto del fatto che lui, presente a Bormio con la funzionaria, poteva spiegare l’accaduto al capodivisione. Meglio ancora se ci fosse stato anche il direttore del Dipartimento Paolo Beltraminelli”. Ma sul ministro il deputato democentrista ci va giù duro: “Non credo nel modo più assoluto che Beltraminelli fosse all’oscuro e non conoscesse Sansonetti e la situazione di Argo".

 

Infine il domenicale pubblica la posizione del capogruppo PPD Maurizio Agustoni: "Mi pare comprensibile la scelta di Dadò di partecipare all’incontro così da spiegare cosa era successo. Ovviamente non stava lì come presidente del ppd. Ma come persona sulla quale, in quel momento, circolavano voci e illazioni, per cui mi pare normale che abbia voluto spiegarsi di persona”.

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