I liberali radicali difendono la loro posizione contraria alla proposta pipidina di introdurre un controllo sistematico di tutti i nuovi permessi di lavoro: "Ecco ciò che secondo noi bisogna fare nell'ambito dei permessi e del mercato del lavoro"
Ma perché? Perché, spiegano i liberali radicali in una nota, “queste misure sono inapplicabili e inefficaci”.
Più nel dettaglio, prosegue il comunicato, il PLR "è contrario alla proposta per 3 chiari motivi, che ben si distanziano dalle farneticanti invettive del primo firmatario:
La misura è inefficace: i controlli ex ante sono facilmente aggirabili
La misura è iperburocratica: richiede l’assunzione di 15 nuovi funzionari (con oneri che si agirano sui 1.5 mio l’anno)
La misura è inapplicabile: anche il PPD ne è consapevole, visto che firmava per mano della Deputata Gendotti il rapporto contrario all’iniziativa Prima i nostri, rifiutando misure illusorie poiché illegali”.
Il PLR però, si legge ancora nel comunicato, “non si limita a scartare le misure inapplicabili e inefficaci. Infatti si propone nell’ambito dei permessi:
L’aumento dei controlli a posteriori nei settori non coperti dai contratti collettivi di lavoro
Il richiamo alle associazioni professionali di categoria e alle aziende al rispetto delle regole e alla denuncia di sospetti abusi
Il richiamo ad ogni cittadino a segnalare situazione sospette, ad esempio attraverso il portale online per la segnalazione di abusi che rientra nel primo pacchetto di 8 misure del DFE per il mercato del lavoro
L'applicazione rigorosa delle sanzioni previste in caso di abusi confermando la tolleranza zero nel trattare questi casi
Più in generale, nell’ambito della promozione di un mercato del lavoro virtuoso, si ricorda che il PLR sostiene:
Il potenziamento dell’insegnamento del tedesco nelle scuole per consentire ai residenti maggiori competenze
Il mantenimento del casellario giudiziale fintantoché sarà firmato un nuovo accordo sui frontalieri con l’Italia
La definizione di CCL nei settori dove la manodopera a basso costo falsa la reale concorrenza nel mercato del lavoro
Una scuola e dei servizi complementari che sappiano meglio orientare gli allievi nell’individuare il proprio percorso formativo e professionale
Il potenziamento dell'offerta di formazione continua e post-formazione in collaborazione con le associazioni professionali di categoria
La definizione di misure efficaci per abbreviare il periodo di disoccupazione accelerando il reinserimento professionale”
Infine una stoccata velenosa (ogni riferimento ad Argo 1 è puramente casuale...) contro il vicepresidente del PPD, che aveva duramente attaccato i liberali radicali: “Ricordiamo a Giorgio Fonio di evitare di calare lezioni. Nella sua veste di sindacalista dovrebbe sapere piuttosto bene che un conto è il contratto che viene mostrato alla richiesta del permesso e un altro è quello che poi avviene realmente. Chi si permette degli abusi capirebbe rapidamente la situazione e si adatterebbe, tutti gli imprenditori onesti ne risentirebbero con un ulteriore ritardo delle procedure. E allo Stato rimarrebbero 1,5 mio di costi supplementari. Il tutto senza rispettare la Legge federale. Complimenti! Il PLR fa dunque volentieri a meno di queste lezioni di Civica e gestione efficace dello Stato: il PLR difende gli interessi dei cittadini onesti di questo cantone”.