“La Città si è lasciata sfuggire un centro di riferimento in campo naturalistico, promotore di attività divulgative (lo visitano oltre 13.000 persone all’anno, di cui 5.000 allievi delle scuole) e attrattore di ricercatori, borsisti e studenti (conserva oltre mezzo milione di reperti). Il Municipio avrebbe dovuto attivarsi di più per mantenere la sede del Museo di storia naturale sul suo territorio. A Palazzo Civico, quindi, si reciti il ‘mea culpa’, si pianga sul latte versato e, finalmente, si manifesti la volontà politica di riqualificare l’ex Macello”.