POLITICA E POTERE
Rimborsopoli, parla il Governo: "La legalità dei ricorsi è garantita. Ma ribadiamo la piena volontà di fare chiarezza in tempi brevi"
L'Esecutivo prende posizione per la prima volta dall'apertura dell'inchiesta penale: "Stiamo facendo tutti i passi necessari per fare chiarezza sia sulle procedure adottate in passato sia sui diritti a rimborsi e indennità che la Legge attribuisce al Governo e al Cancelliere dello Stato, affinché simili situazioni non abbiano a ripetersi in futuro"
© Ti-Press / Francesca Agosta
BELLINZONA - Rimborsopoli: parla il Governo. Per la prima volta dall’apertura dell’inchiesta della Procura, sulla vicenda dei rimborsi e delle indennità percepite dai Consiglieri di Stato e dal Cancelliere, l’Esecutivo fa sentire la sua voce.

 

Il Consiglio di Stato, infatti, attraverso una nota, ribadisce la volontà di fare chiarezza in tempi brevi sulle procedure ereditate dal passato in accordo con il Gran Consiglio. Chiara, in questo passaggio, la volontà dei ministri di richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità su quanto accaduto...

 

“Il Governo - si legge in una nota - sta facendo tutti i passi necessari per fare chiarezza sia sulle procedure adottate in passato sia sui diritti a rimborsi e indennità che la Legge attribuisce al Governo e al Cancelliere dello Stato, affinché simili situazioni non abbiano a ripetersi in futuro. L’intento è anche di assicurare, di fronte alla cittadinanza e al Parlamento, la necessaria trasparenza su questioni che hanno un impatto diretto sulla fiducia nelle istituzioni e la loro reputazione”.

 

“In questa fase, tenuto conto anche delle numerose imprecisioni pubblicate dai media - prosegue la presa di posizione - il Governo fa comunque osservare, in particolare, che la legalità dei rimborsi è garantita dall’art. 7 della Legge sugli onorari e sulle previdenze a favore dei membri del Consiglio di Stato, modificato nel 2005, e dall’approvazione del forfait di fr. 15'000.- e dell’elenco spese da parte dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio avvenuta nel 2011, nonché che i membri del Governo in carica dall’inizio del loro mandato pagano regolarmente il parcheggio presso la sede governativa. Tutte le altre questioni, anche di natura giuridica, saranno chiarite con le competenti istanze del Gran Consiglio.

 

Il Consiglio di Stato non intende rilasciare ulteriori comunicazioni prima della decisione del Procuratore generale John Noseda relativa all’incarto recentemente riaperto sul tema.

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