Scintille 'elettorali' tra Chiasso e Mendrisio. In vista della sfida per la poltrona di sindaco tra Romano e Cavadini, Carlo Croci pettina il collega Bruno Arrigoni: "Scorretto. Un sindaco dovrebbe fare campagna nel suo comune, non in quelli vicini"
Il sindaco di Mendrisio, Carlo Croci, non le manda a dire e, in un’intervista al Corriere del Ticino, interviene sulla polemica partita da Chiasso sull’opportunità di essere contemporaneamente in Municipio e in Consiglio nazionale
MENDRISIO – Il sindaco di Mendrisio, Carlo Croci, non le manda a dire e, in un’intervista al Corriere del Ticino, interviene sulla polemica partita da Chiasso sull’opportunità di essere contemporaneamente in Municipio e in Consiglio nazionale.
Il problema, sollevato dal sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni, riguardava la leghista Roberta Pantani. Ma tocca anche il pipidino Marco Romano, candidato alla successione di Croci, che dovrà affrontare la sfida del collega PLR Samuele Cavadini.
Croci liquida le perplessità di Arrigoni come “una sciocchezza”. E aggiunge: “Pensando ai grandi progetti che il Mendrisiotto dovrà affrontare nei prossimi vent’anni si tratta invece di un’opportunità straordinaria. Il più massiccio di questi è l’attraversamento ferroviario. Avere un legame diretto con il Consiglio nazionale è quindi solo una buona occasione. Questi interventi dall’esterno denotano la poca di correttezza di chi li fa. Un sindaco dovrebbe fare campagna nel suo comune, non in quelli vicini. È un comportamento scorretto al quale non siamo nuovi. In una risposta data al suo Consiglio comunale, per esempio, si è permesso di parlare del gettito di Mendrisio… ma che parli del suo di gettito! E anche riguardo alla questione delle cariche, Chiasso è diversa da Mendrisio. Marco Romano è per esempio l’unico a leggere regolarmente il verbale delle sedute dell’Esecutivo: l’unico. Non lo fa neanche il sindaco!”.