POLITICA E POTERE
Attivisti in piazza a Berna: "Non disturbate i lavori parlamentari". I rappresentanti ticinesi attaccano
Regazzi: "Senza mascherina e distanze. Non hanno nulla di meglio da fare?". Quadri: "Uno sgombero? No, hanno le mani in pasta". Marchesi: "Meno male ci sono giovani che non passano una settimana in piazza a farsi cannoni"

BERNA – A Berna inizia oggi l’ultima settimana della sessione di settembre delle Camere. Piazza Federale è stata invasa da attivisti per il clima, che stanno cercando di bloccare il traffico. I dimostranti, a detta di uno di loro, non vogliono lo scontro.

Si cerca per contro una situazione amichevole. La manifestazione però non era autorizzata e ciò ha scatenato l’indignazione anche dei rappresentanti ticinesi.

“Invece di utilizzare trattori inquinanti che producono CO2 per trasportare il materiale su Piazza federale questi ambientalisti che chiedono alla politica di agire con urgenza e in modo drastico per salvare il pianeta, non lo potevano fare a spalla o con delle biciclette?”, si è chiesto il popolare democratico Fabio Regazzi. “Ma tutte queste persone, fra le quali ho visto anche parecchi giovani, non hanno niente da fare, tipo lavorare o andare a scuola?”, ha insistito, chiedendo poi lumi sulle regole sul distanziamento sociale e l’uso della mascherina. “Ma la domanda principale è la seguente: considerato che si tratta di una manifestazione non autorizzata, e quindi illegale, possiamo tollerare che vi siano gruppi di persone che vivono al di sopra della legge e che si permettono di ignorare le regole di convivenza democratica del nostro Paese?”.

“Come volevasi dimostrare, la manifestazione dei fankazzisti climatici non è autorizzata. Ma viene tollerata dal municipio rossoverde di Berna unicamente perché di sinistra. Fosse stata una manifestazione di “destra”...”, ha osservato Lorenzo Quadri.  “E procedere ad un bello sgombero? Ah già, ma in zona ci sono i brozzoni della Reithalle (i locali molinari) che certamente hanno le mani in pasta. E quindi... giù le braghe”.

In effetti, il sindaco ecologista di Berna Alec Von Graffenried si è detto sorpreso del numero dei manifestanti, sottolineando appunto come la riunione non è autorizzata. Ha invitato a non ostacolare i lavori parlamentari,così come i trasporti pubblici e il mercato. I  Servizi del Parlamento hanno chiesto al Municipio stesso che i lavori non siano disturbati.

Sul tema del lavorare invece di manifestare è tornato anche un altro ticinese, Marco Romano. “Fare, agire, piuttosto che provocare e poltrire! È lunedì: ci sono tantissimi fronti su cui potete dare o imparare qualcosa! Siamo il Paese della democrazia diretta e dell’impegno civico aperto a tutti; manifestazioni del genere non autorizzate e improduttive sono pagliacciate!”.

Durissimo anche Piero Marchesi, che ritorna con la memoria a quanto successo ai suoi colleghi di partito settimana scorsa: “Non sono autorizzati a farlo (manifestazioni abusiva), la polizia non interviene e la città di Berna (monopolizzata dalla sinistra) tollera. Anzi, ha anche fornito l’allacciamento elettrico (alla faccia del risparmio energetico). L’UDC settimana scorsa ha promosso un volantinaggio alla stazione (regolarmente autorizzato) e i giovani di sinistra (forse gli stessi che oggi manifestano abusivamente) ci hanno insultati e aggrediti. Questa è la democrazia e lo Stato di diritto nelle città amministrate dalla sinistra. C’è chi può fare tutto, anche trasgredire la legge e chi deve scappare. Tutto questo è uno schifo. Uno schifo tollerato dalle politiche si sinistra con il tacito consenso dei sonnolenti partiti di centro. Per fortuna ci sono bravi giovani che studiano e lavorano e che non passano una settimana in piazza a far casino e fumare cannoni”.

 

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