All'ex vice presidente dell'era Obama manca poco per guidare il Paese. Il tycoon annuncia "reclamo alla Corte suprema"
AMERICA – Anche la seconda notte di elezioni presidenziali negli Stati Uniti non ha portato a un verdetto definitivo. Una cosa è certa, però. Donald Trump ha cantato vittoria troppo presto (vedi articoli suggeriti). Perché il rivale Joe Biden ha guadagnato consensi, e Stati, con il passare delle ore. E ora è lui il grande favorito nel testa a testa verso la Casa Bianca.
All’ex vice presidente dell’era Obama – stando alle proiezioni dei grandi network – mancano sei grandi elettori per diventare il nuovo presidente americano. A conti fatti, significa, che basterebbero le vittorie in Nevada e Arizona, dove attualmente è in vantaggio a poco dal termine dello scrutinio.
Il probabile futuro presidente ha parlato ieri alla Nazione. Lo ha fatto (quasi) già da presidente. “È chiaro – ha detto – che vinceremo in abbastanza Stati per ottenere i 270 voti, ma non sono qui per dire che abbiamo vinto. Sono qui per dirvi che quando il conteggio sarà finito saremo vincitori”.
Ma Donald Trump non ci sta e non vuole saperne di arrendersi. Il tycoon denuncia brogli in tutta la Nazione e ha già annunciato di voler ricorrere alla Corte suprema. “Ci stanno rubando le elezioni e non lo permetteremo”, ha detto Trump.