Lo chiede il Gruppo MPS-POP-Indipendenti a seguito dell'incontro tra Governo e i vertici della SRG SSR
COMANO – "Lo scorso 7 settembre 2021 la direzione RSI ha informato il personale e l’opinione pubblica dell’ennesimo piano di ristrutturazione/risparmio. Questo piano ha come infausto obiettivo di tagliare 45 posti di lavoro. 11 di essi sono già stati soppressi nel 2020, tramite la non sostituzione di personale dimissionario e con prepensionamenti. Secondo il direttore RSI Mario Timbal sono previsti anche dei licenziamenti". Inizia così l'interpellanza firmata dal Gruppo MPS-POP-Indipendenti e inoltrata al Consiglio di Stato.
"Nel suo comunicato la direzione RSI cerca d’addolcire la pillola segnalando che nelle prossime settimane vi sarà una fase di consultazione con il sindacato SSM e confida che la fase partecipativa possa permettere di ridurre il più possibile l’impatto sociale di questi tagli.
Belle parole che si scontrano però con quanto affermato dalla direzione del sindacato SSM alla Regione del 8 settembre 2021: “Anche nel 2018 avevamo potuto elaborare un piano alternativo alle proposte della direzione; solo che non era andata benissimo perché non avevamo avuto accesso a informazioni importanti: alla fine siamo dovuti andare in conciliazione davanti a Christian Vitta. Ora vi è un nuovo direttore ma la responsabile delle risorse umane è la stessa. Partiamo pieni di speranza e di voglia di impegnarci in questo esercizio del piano alternativo. La preoccupazione non riguarda solo questi 6 colleghi (ossia i licenziamenti), ma tutti i tagli che non prendiamo alla leggera perché rischiano di ridurre la qualità e la professionalità, soprattutto in alcuni settori come il Dipartimento operazioni"".
E ancora: "Coincidenza vuole che proprio 8 settembre 2021 il Consiglio di Stato abbia incontrato i vertici della SRG SSR, guidati dal direttore generale Gilles Marchand, supportati dal direttore RSI Mario Timbal e dalla vicepresidente della Corsi Pelin Kandemir Bordoli per una riunione dedicata a vari temi di interesse generale e alle prospettive del servizio radiotelevisivo pubblico nella Svizzera italiana".
"Dall’enigmatico ed ermetico comunicato stampa si apprende che il tema dei tagli occupazionali è stato in un modo o nell’altro trattato: “il Governo segue con la massima attenzione anche l’evoluzione della situazione occupazionale alla RSI, e ha chiesto garanzie in tal senso”. Il comunicato stampa termina con la segnalazione delle volontà comune del CdS e della direzione SRG SSR di sensibilizzare la popolazione ticinese sul grave problema della violenza domestica. Ottima iniziativa che non può che essere sottoscritta. Siamo rimasti però perplessi dal fatto che nulla viene detto o riferito sui molti casi di mobbing e molestie sessuali verso dipendenti della RSI emersi nel corso degli scorsi mesi ed oggetto anche di una discussione generale nel Parlamento ticinese".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:
1. Quali sono le garanzie che ha chiesto, se le ha chieste, in relazione alla situazione occupazionale alla RSI?
2. Cosa ha risposto la direzione della SRG SSR alle garanzie richieste?
3. Partendo dalla constatazione che la riduzione di personale e di posti di lavoro qualificati rappresenta una questione di interesse pubblico (visto anche che si tratta di un’azienda pubblica), cosa intende mettere in atto per sostenere il sindacato SSM ed il personale nell’elaborazione di un piano alternativo che escluda licenziamenti, ma pure la riduzione della qualità e della professionalità del servizio radiotelevisivo pubblico nella Svizzera italiana?
4. Secondo la presidenza del sindacato SSM nel 2018 la direzione RSI si era opposta all’accesso del sindacato a documentazione importante, obbligando quest’ultimo a richiedere al CdS una conciliazione. Cosa intende mettere in atto affinché questa volta la direzione RSI conduca in maniera corretta le trattative, fornendo tutta la documentazione necessaria e veritiera ed evitando quindi che si arrivi a situazioni come quella del 2018?
5. Il Consiglio di Stato ha informato la direzione SRG SSR del dibattito parlamentare relativo ai casi di mobbing e molestie sessuali?
a. Se sì, quale è stata la reazione della controparte?
b. Se no, per quale ragione non ha ritenuto opportuno presentare i temi emersi nel dibattito parlamentare, certo utili alla direzione della RSI?