POLITICA E POTERE
Bellinzona, l'affondo della Lega: "Il Municipio mette mano nelle tasche delle famiglie"
Nuova stangata con la tassa dei rifiuti: "Valuteremo seriamente il lancio di un referendum"

BELLINZONA – "Il Municipio di Bellinzona a trazione PLR-PS ha deciso di sfruttare le disposizioni federali e cantonali (non imperative!), che prevedono la copertura totale dei costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la tassa base e le altre tasse (sacco, verde, ...), per colpire con una stangata le cittadine e i cittadini contribuenti. Per le economie domestiche, a partire dal prossimo mese di gennaio 2022 nel caso di approvazione in Consiglio comunale, la tassa base raddoppia: passerà infatti da 80.- a 150.-". Inizia così il comunicato stampa del Gruppo Lega-UDC del bellinzonese. 

"Per numerosi ex comuni – si legge – si tratta del secondo importante aumento nel giro di pochi anni (da 50.- a 80.- e ora a 150.-, tassa triplicata!), cioè dall’introduzione di una gestione unificata della raccolta dei rifiuti post aggregazione. E questo nonostante, ad oggi, non sia ancora stata raggiunta la parità di trattamento nell’erogazione dei servizi sul territorio comunale. Negli scorsi anni il Municipio copriva una parte dei costi dei rifiuti tramite le entrate fiscali, che sono pur sempre soldi del cittadino che paga le imposte.  Nel 2018 con la scelta di fissare la tassa base a 80.- il Municipio aveva calcolato di raggiungere un grado di copertura indicativo del 77%, per poi tendere verso il 100% nel medio-lungo periodo (quindi ben difficilmente entro tre/quattro anni). Tutto questo però senza fornire una visione e degli obiettivi chiari, aggiungiamo pure anche dei risultati a supporto delle scelte, senza tangibili tentativi di ridurre i costi proponendo anche delle modifiche nei servizi".

E ancora: "Ora il Municipio acriticamente afferma di essere obbligato a coprire l’intero costo di smaltimento dei rifiuti (senza più il contributo della Città) già a partire dal mese di gennaio. Una decisione – va detto – apparentemente in linea con quanto richiesto dalla legge, ma che avrebbe potuto essere raggiunta diversamente e in modo graduale, dimostrando maggiore sensibilità verso quella fascia di popolazione più in difficoltà anche a causa della pandemia.  La copertura del 100% delle spese può essere raggiunta anche aumentando il costo dei sacchi e tassando così chi produce più rifiuti e non tutti allo stesso modo. Invece è stata fatta la scelta più banale, ma questo non è far politica!  Inoltre, a nessuna autorità verrebbe in mente - in un momento di crisi sanitaria - di imporre il totale allineamento alle indicazioni della legge".

"Coerentemente e onestamente, le imposte dovrebbero così diminuire alla luce del cospicuo risparmio ottenuto. In altre parole il moltiplicatore d'imposta dovrebbe scendere dal 93% al 91%. In questo modo si realizzerebbe il principio della neutralità fiscale: aumento delle tasse = diminuzione delle imposte. Invece no. Con questa manovra spregiudicata, il Municipio utilizza questo nuovo balzello ai danni della gente per coprire i buchi di bilancio cagionati dalla sua gestione scriteriata degli ultimi anni, dove i sorpassi di spesa e una gestione approssimativa nel suo insieme hanno continuato a generare spese, spesso neppure preventivate e approvate".

"Per non essere obbligato ad aumentare le imposte, che sono già le più alte di tutte le città del Cantone, il Municipio mette in atto una manovra cosmetica, in modo da nascondere la sua incapacità di amministrare saggiamente la Città.
Se questa dovesse essere la scelta della maggioranza del Consiglio comunale, valuteremo seriamente il lancio di un referendum", conclude la nota.

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