Fuochi d'artificio tra il presidente del PPD e il sindaco di Lugano: "Là fuori, oltre ai molinari, ci sono un sacco di problemi da risolvere"
LUGANO –“Dopo due anni di pandemia il Ticino, a livello politico, ne esce peggiore. La politica si sta dimostrando più meschina di quello che credevo. Gioca sulle paure e sulle difficoltà. Da sinistra a destra. E viceversa”. È solo un estratto dell’intervista di fine anno che il sindaco di Lugano Michele Foletti ha rilasciato al Corriere del Ticino. Un’intervista alla quale ha prontamente risposto via social il presidente del PPD Fiorenzo Dadò.
“Caro Foletti, buon anno dal Ticino che da trent’anni attende la vostra rivoluzione. Nel mentre che nel tuo municipio continuate a tirarvi i cuscini per la pantomima del mulino, là fuori c’è ancora e sempre….
- la disoccupazione giovanile, la disoccupazione degli over 50, i 70 mila frontalieri (che aumentano sempre ogni mese), l’aumento preoccupante delle persone in assistenza, i Nos vecc che faticano, l’aumento incessante dei premi di cassa malati, le imposte di circolazione più care della Svizzera, radar e cassettoni a gogo posati dietro ad ogni curva per spennare i ticinesi, un aumento di un miliardo dei costi per i fuchi e i costi dello Stato, i ladri dei distributori che vengon su dalla dall’Italia a fare cassetta indisturbati, le frontiere sempre aperte, la denatalità, le giovani famiglie che non hanno i soldi per tirar su famiglia e comperare casa, la speculazione edilizia, la Ndrangheta, la mafia, l’invecchiamento della popolazione, la piazza finanziaria a catafascio, la fuga dei cervelli, la carenza di personale sanitario, l’inquinamento, le strade intasate, i negozi che chiudono, il covid (si c’è ancora anche lui), (…)”.
“Questo è il Ticino che attende caro Foletti, altro che peggiore a causa della pandemia … Non prendiamo scuse, in trent’anni di governo della Lega avete contributo ad abbruttirlo almeno tanto se non molto di più degli altri. Ma siete voi o chi, che ricoprite le più alte cariche del cantone, quei famosi scranni dorati che criticavate tanto, quelle poltrone che contano per davvero, tanto per capirci, quelle molto ben remunerate, grazie alle quali se solo si vuole se ne sistemano di cose e per le quali non siete lì a titolo grazioso ma guadagnate dei gran bei soldini pubblici per fare gli interessi della gente. Su dai, Michele fate vedere cosa sapete fare, ma per davvero!”.
“Tocca a voi proporre, tirare il carro, dare indicazione a tutti gli altri di come uscire dal pantano e soprattutto tocca a voi dimostrare un po’ di serietà e smetterla di tenere in scacco il cantone e la magistratura con le vostre beghe e con sta menata ridicola dei Molinari. Il resto del cantone dalla grande Lugano si aspetta ben altro. È giunto il momento”.