Da quando quello raccolto in Ticino non trova sbocchi per un riciclo o un riutilizzo in Italia, viene per la maggior parte inviato all'inceneritore di Giubiasco. Ma si potrebbero promuovere altri usi, ora che prezzi e richiesta salgono
BELLINZONA - In un momento in cui i prezzi del legname sono in crescita, il Ticino brucia i suoi scarti. Paradossale, per i Verdi, che interrogano il Governo in merito a questo materiale, che viene bruciato all'inceneritore di Giubiasco quando in realtà potrebbe avere degli altri sbocchi.
A scrivere sono Samantha Bourgoin, Nicola Schoenenberger, Cristina Gardenghi, Claudia Crivelli Barella e Marco Noi, che sottolineano nella loro interrogazione come "da alcuni anni il legname di scarto raccolto in Ticino non trova più sbocco per un suo riutilizzo o riciclo in Italia. Da allora sono aumentati a dismisura gli apporti di questi materiali all'inceneritore di Giubiasco".
Il legname arriva dall'edilizia, dalla logistica (p.es. palette in legno), dalla raccolta dei rifiuti ingombranti dei Comuni o di legname recuperato nei fiumi o nei laghi dopo le alluvioni causate da eventi meteorologici estremi.
"Parte di questo legname meriterebbe una valorizzazione migliore dell'incenerimento a Giubiasco, il quale, per la sua concezione, comporta un recupero calorico complessivo modesto. In Ticino abbiamo infatti numerose centrali di teleriscaldamento a legname che permettono un recupero del calore ben superiore rispetto all’inceneritore e in futuro ce ne saranno sempre di più. L’utilizzo nelle centrali di teleriscaldamento, dovrebbe essere preferita al semplice incenerimento, anche per motivi di sostenibilità ambientale", si legge nel testo. Ma non solo: potrebbe "se separato correttamente, trovare degli sbocchi anche in applicazioni industriali (calore o gas per processi industriali) o essere riciclato nell’edilizia (truciolato per la coibentazione o per la fabbricazione di pannelli vari)".
I deputato verdi fanno notare come "la richiesta di legname è in crescita e i prezzi sono in aumento, ma, paradossalmente, da noi questa materia prima viene spesso bruciata malamente. Da recenti informazioni avute dal settore, pare che questo tipo di materiale è ricercato e benvenuto nelle altre parti della Svizzera proprio per essere valorizzato industrialmente. Sarebbe tuttavia poco sensato dal profilo economico e ambientale trasportare il legname di scarto oltralpe, invece di valorizzarlo meglio in Ticino".
Le domande al Governo sono quindi:
"1. È a conoscenza di questa situazione?
2. In caso affermativo, quali provvedimenti ha preso o intende prendere per valorizzare meglio questi materiali in Ticino?
3. In caso contrario, non pensa sia utile procedere con una valutazione generale per instaurare anche in Ticino una filiera di cernita e valorizzazione dei legnami di scarto?".