Al Consigliere Nazionale socialista non è piaciuta la scelta del Comune di proporre la pista nel periodo natalizio nonostante la crisi energetica: "La Confederazione chiede di risparmiare e loro..."
LOCARNO - Bruno Storni non apprezza la scelta di Locarno di organizzare la pista di pattinaggio per il periodo natalizio. Poco importa che ci saranno orari ridotti di apertura, meno illuminazione e riscaldamento a pellet: il ghiaccio va mantenuto e consuma energia.
Infatti il Consigliere Nazionale socialista scrive come sia "risaputo ch produrre ghiaccio richiede un sacco di energia elettrica. Fare ghiaccio nella Piazza più calda della Svizzera è un non senso sia dal punto di vista energetico che ambientale. Come tenere la porta aperta del congelatore in funzione", attacca.
"Energia che scarseggia per i noti fatti e che costringe l’Europa la Svizzera e il Ticino a risparmiare per evitare contingentamenti chiusure di attività o perfino delle sospensioni dell’erogazione a blocchi di 4 ore secondo i piani della cellula di crisi per l’emergenza energetica della Confederazione che ha lanciato una multimilionaria campagna di sensiblizzazione, ci invita a ridurre la temperatura nelle abitazioni, a fare docce brevi e non il bagno, a non preriscaldare il forno, ecc. Confederazione che ci invita caldamente a ridurre i consumi di elettricità ed ha acquistato una riserva strategica invernale per 75 cts/kWh per 400 mio, ha acquistato 8 generatori a olio/gas da 250 MW per mezzo miliardo. Molte Città riducono la temperatura dell’acqua nelle piscine pubbliche, rinunciano alle illuminazioni natalizie, e rinunciano alle piste di ghiaccio natalizie. Il Cantone scrive alle aziende acqua potabile invitando a prepararsi ad eventuali sospensioni di corrente per garantire l’erogazione di acqua potabile", così riassume la situazione attuale.
"Tra i grandi consumatori di elettricità in Svizzera abbiamo le piste di ghiaccio e fare ghiaccio nella Piazza meno fredda e più soleggiata della Svizzera richiede ancor più energia che in una pista chiusa non riscaldata. A Coira dove fa più freddo che a Locarno la Città ha rinunciato quest’inverno alla pista all’aperto così come Lucerna non farà la pista davanti al KKL, Soletta, Zugo, Windisch, Romont, ecc sempre per risparmiare la scarsa elettricità. In Ticino Melide e Mendrisio hanno rinunciato alla pista. Ma a Locarno Città dell’Energia no! Noi siamo ecologici la facciamo, ma chiudiamo un’ora prima e abbassiamo le luci, ma il ghiaccio si deve mantenere freddo anche quando la pista è chiusa", tuona.
Per proseguire: "Si scopre che i consumi di elettricità di Locarno on Ice erano più alti per riscaldare gli Iglu e le casette che per fare il ghiaccio (sic), si passa (finalmente) ai pellet, a dimostrazione che la manifestazione era e, mantenendo la pista, rimane un grande spreco energetico tutt’altro che esemplare a fronte della nota situazione energetica e climatica. Fatte le debite proporzioni come giocare a calcio in stadi climatizzati nel deserto del Quatar. Sicuramente si può fare a meno del ghiaccio per animare il Centro come dimostrano i molti mercatini natalizi senza debilitare il benessere psicofisico della cittadinanza. Se ne ralleggrerà anche il Pinguino Pango".