Interrogazione al Municipio: "È già stato preparato un piano d'azione in considerazione della penuria energetica?"
LOCARNO – "Locarno On Ice è sicuramente un evento innovativo, che nell’ultimo decennio si è affermato offrendo un punto fermo di aggregazione sociale e culturale nei mesi in cui prima l’offerta era praticamente nulla. Con questa interrogazione non vogliamo quindi mettere in dubbio la validità e l’esistenza di tale evento, ma non possiamo esimerci da esprimere qualche perplessità sul suo sviluppo e funzionamento in un periodo in cui la penuria di energia e l’aumento dei prezzi è all’ordine del giorno e colpirà i cittadini soprattutto nei mesi invernali in cui il consumo aumenta notevolmente". Inizia così l'interrogazione che primi firmatari Gianfranco Cavalli (Partito Operaio e Popolare) e Gionata Genazzi (Partito Comunista) hanno inoltrato al Municipio.
"Tenendo conto che questa crisi energetica causerà problemi non solo a breve tempo, ma anche, e soprattutto nel lungo periodo. La Confederazione ha emanato delle raccomandazioni abbastanza chiare per ridurre il consumo di elettricità, si è addirittura parlato di possibili blackout e si è chiesto alla cittadinanza tutta una serie di accorgimenti necessari per avere un consumo globale inferiore rispetto alle medie degli ultimi anni. In questo senso preoccupa soprattutto la situazione degli inquilini (magari anziani o malati) che devono subire le imposizioni dei proprietari, incoraggiati dal nostro Governo a risparmiare sulla salute e il benessere degli inquilini stessi".
E ancora: "In questo contesto altre località del nostro Cantone hanno deciso di prendere degli accorgimenti che riguardano proprio le piste di pattinaggio, altre hanno mantenuto l’evento ormai diffuso di piste di ghiaccio temporarie all’aperto introducendo delle misure e indicazioni di risparmio, mentre ci sono quelle, come la città di Mendrisio, che hanno deciso di rinunciare tout-court all’allestimento di una pista pur salvando l’evento. Sorprende quindi come a Locarno sia stata presa la decisione di anticipare l’inizio dell’evento addirittura a metà novembre, mese nel quale le temperature medie sono fra i 3 e i 5 gradi più alte confronto al mese di dicembre, giustificando la scelta con l’idea di integrare una fan-zone per seguire i discutibili mondiali di calcio in Qatar. Diverse città svizzere hanno scelto di non allestire delle fan zone per i mondiali di calcio in Qatar (tra queste troviamo Basilea, Zurigo e Losanna) per non dare supporto a un evento che presenta diverse problematiche".
"In primo luogo, in Qatar vige un micidiale sfruttamento del lavoro e dei lavoratori, che ha causato moltissimi morti durante la costruzione degli stadi. In seconda battuta, l’evento risulta improponibile dal punto di vista climatico, con gli stadi esposti ai 40 gradi del deserto che necessitano di un raffreddamento notevole (compreso il campo da gioco). Inoltre, il Qatar è un importante sponsor del terrorismo islamico in Medio Oriente, soprattutto in Siria e in Libia, ma ovviamente ciò non risulta essere un problema, dato che il paese è un alleato dell’Occidente".
Alla luce di quanto espresso, ecco le domande sottoposte al Municipio di Locarno:
1. Quale è stato l’impatto energetico (in kWh) dell’evento Locarno On Ice negli anni 2019 e 2021? Si è stabilito un obiettivo di consumo inferiore rispetto a quel livello per l’anno 2022? Se sì, di quanto?
2. Sono state prese in considerazione delle alternative di intrattenimento alla pista di ghiaccio? È stato stabilito un tetto massimo di temperatura per gli igloo allestiti? Verranno mantenuti i cosiddetti “funghi” per riscaldare all’aria aperta visto la loro scarsa sostenibilità? È stata considerata la possibilità di tenere l’evento senza installare la pista di ghiaccio e gli igloo, in modo da proporre comunque un importante luogo di aggregazione e di svago, ma evitando i grossi consumi di queste strutture? Se sì, perché questa opzione è stata scartata?
3. Nel caso in cui la penuria di elettricità sia così marcata da incorrere nel rischio di blackout temporanei o di altre gravi problematiche, è già stato preparato o è in discussione un piano d’azione che riguardi l’evento con gli organizzatori?
4. Ai cittadini si richiedono sempre sacrifici. Al tempo stesso però, enti pubblici e la politica in generale, che dovrebbero dare l’esempio, fanno ciò che ai cittadini viene raccomandato di non fare. Molti cittadini osservano queste contraddizioni e si sentono presi in giro. Si è pensato a impostare la comunicazione dell’evento in maniera adeguata al difficile periodo che stiamo vivendo?
5. Per i motivi sopracitati, è stata presa in considerazione la possibilità di seguire l’esempio di altre città svizzere ed evitare di istituire una fan zone per i mondiali in Qatar?