Mentre i partiti riflettono sul proprio futuro e fanno i conti dopo le elezioni federali, il fronte politico si spacca sui temi che toccano il futuro del Ticino. Ecco gli ospiti
Barra a destra? Avanti al centro? O tutto a sinistra? “Dove va la politica?” è il titolo di Matrioska in onda questa sera alle 19,30 su TeleTicino. Ospiti di Marco Bazzi i presidenti del Centro Fiorenzo Dadò e del PS Fabrizio Sirica, il capogruppo dell’UDC Sergio Morisoli e la deputata del PLR Simona Genini. Collegati in Skype, i giornalisti Claudia Rossi e Jacopo Scarinci.
Settimana scorsa la consigliera di Stato Marina Carobbio ha lanciato un appello pubblico per l’unità del fronte progressista – “che va ben oltre la definizione di sinistra” – per frenare l’avanzata della destra populista. E al comitato cantonale del Partito socialista, la copresidente Laura Riget ha sottolineato la necessità delle mobilitazioni di piazza: “Considerati i rapporti di forza emersi dalle urne, in questa legislatura sarà ancora più importante mobilitarsi e fare opposizione dentro, ma soprattutto fuori dalle istituzioni”.
Mentre il comitato del PLR ha cercato di capire le ragioni della crisi dopo la sconfitta di Alex Farinelli agli Stati. “Quel Comitato è stato una sorta di passeggiata domenicale della parrocchia, con tutti a farsi salamelecchi ossequiosi, ma pronti, all’indomani, a trasformare puntualmente i sorrisi in frasette acide e pettegole dette alle spalle”, ha scritto Gianni Righinetti sul Corriere del Ticino. E la crisi del PLR è uno dei temi più commentati degli ultimi giorni. “Il Plr non può lasciare alla sinistra né il monopolio del cuore, né i correttivi a una manovra di rientro che scontenta tutti. Difendere il ceto medio criticando il governo non significa mettersi un colbacco sovietico in testa”, ha scritto Scarinci sulla Regione.
E sullo sfondo dei dibattiti interni ai partiti ci sono i dibattiti politici. In primo piano il preventivo 2024, rinviato a gennaio, e la riforma fiscale, che invece approderà in Gran consiglio settimana prossima. Ma il compromesso trovato dalla Commissione gestione e finanze divide le forze politiche, con il Centro scettico per la tempistica e la sinistra che promette battaglia: “Chi sta pagando il prezzo di questi regali fiscali è un ceto medio sempre più in difficoltà”, ha detto il copresidente del PS Fabrizio Sirica. E le forze politiche sono divise anche su parecchi punti della manovra finanziaria di rientro che non piace a nessuno e scontenta tutti.