Il Consigliere Nazionale leghista interpella il Consiglio Federale sulla decisione di mettere a carico della LAMal la “pillola anti-HIV”
di Lorenzo Quadri*
Lo scorso 1° dicembre il Consiglio federale ha annunciato che “a partire dal 1° luglio 2024 saranno assunte dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie anche le prestazioni della profilassi pre-esposizione all’HIV (HIV-PrEP) nelle persone con un rischio molto elevato nell’ambito del programma SwissPrEPared”.
Ciò significa che la cassa malati rimborserà un medicamento che viene assunto da persone che scelgono di non utilizzare il preservativo. Si tratta in particolare di omosessuali o transgender, come pure di uomini che fanno sesso non protetto con prostitute.
Il farmaco, che costa 65 franchi per la confezione mensile, era finora a carico del singolo. Dal prossimo luglio, invece, i costi saranno assunti dalla collettività. Si stima che gli utilizzatori siano circa 8'000: la spesa complessiva dovrebbe di conseguenza ammontare a circa 6 milioni di franchi all’anno.
Contro la decisione di mettere a carico della LAMal la “pillola anti-HIV” si è espressa anche Santésuisse.
Le domande al Consiglio Federale
Pur essendo la spesa complessiva ipotizzata modesta per rapporto ai costi sanitari complessivi, per quale motivo il cittadino dovrebbe finanziare, tramite premi di cassa malati già insostenibili, un farmaco utilizzato da chi non vuole servirsi del preservativo?
Non ritiene il CF che la sua decisione sia in evidente contrasto con la necessità di contenere l’aumento dei premi di assicurazione malattia?
Non ritiene il CF che la sua decisione sia in palese contraddizione con le campagne finora condotte per promuovere l’uso del profilattico?
Quanto sono costate in totale, nel corso degli anni, le campagne di cui al punto precedente?
*Consigliere Nazionale Lega