Sulla proposta di intitolare una strada al leader leghista scomparso undici anni fa interviene il municipale: "La Commissione stradario conta come il due di briscola"
LUGANO - Sulla proposta di intitolare una via di Lugano a Giuliano Bignasca interviene il municipale leghista Lorenzo Quadri. “La decisione – scrive sul suo profilo Facebook - spetta al Municipio, dove sarà facile contarsi. E che a nessuno venga in mente di nascondersi dietro la fanfaluca che le vie cittadine sono riservate ai sindaci: la strada parallela a Via Monte Boglia si chiama “Via Brentani, capotecnico”.
Della questione ha riferito nell’edizione di ieri La Domenica. Dopo la richiesta leghista, il Municipio ha incaricato la Divisione cultura di effettuare un’analisi sulla presenza di ex sindaci ed ex municipali nello stradario comunale. Ed è emerso che solo ad ex sindaci, e non a tutti, è stata dedicata una via. L'unica eccezione è rappresentata da Giorgio Salvadè, ex municipale leghista, al quale l’anno scorso il Municipio di Lugano ha dedicato una nuova strada a Viganello, dietro al nuovo campus USI-SUPSI, per sottolineare il suo contributo per la realizzazione dell'Università.
Ma “la commissione stradario – scrive Quadri - ha solo funzione consultiva, come ricordato nell’articolo: pertanto, conta come il due di briscola”. La decisione finale spetta infatti al Municipio come ha ricordato, intervistato sempre dalla Domenica, il vicesindaco e capo dicastero cultura Roberto Badaracco: “L’obiettivo è di presentare un rapporto in autunno. Anche in caso di preavviso negativo da parte della Commissione stradario, il Municipio potrebbe decidere altrimenti”.
Intanto la Lega di Lugano ha già identificato la potenziale "via Bignasca", come ha spiegato Andrea Sanvido, primo firmatario dell'interrogazione che ha lanciato la proposta: "Noi abbiamo pensato alla strada che conduce alla Foce del Cassarate, poiché è stato il Nano a promuovere la riqualifica che l’ha resa così bella. Ma i meriti di Giuliano Bignasca sono tanti. Aspettiamo di vedere cosa propone il Municipio e, se necessario, ci rifaremo sentire”.
È già scritto che l’intitolazione di una strada al leader leghista scomparso undici anni fa non troverà tutti d’accordo. La polemica non è ancora scoppiata ma è già sotto traccia. E Quadri mette le mani avanti: “Se poi, come scontato, in consiglio comunale qualcun* avrà da starnazzare sull’intestazione di una via al Nano, che si accomodi, ci sarà da divertirsi”.