L’MPS duro dopo la decisione del tribunale: "La crisi covava dalla scorsa primavera. Il Governo riapra il concorso"
BELLINZONA – La questione della nomina della nuova direzione della SIMS (Sezione dell’Insegnamento Medio Superiore) è tornata ad agitare l’opinione pubblica, il mondo della scuola e quello della politica. “Ma il tema non è nuovo e la crisi covava dalla scorsa primavera. Infatti, lo scorso 16 luglio, i deputati dell’MPS avevano presentato un’interrogazione sulle nomine alla guida della SIMS. L’interrogazione prendeva spunto dalle reazioni raccolte tra i docenti delle scuole medie superiori, in generale negativamente sorpresi dalle scelte del Consiglio di Stato e del Dipartimento”, si legge in una nota del MPS.
“Tra le numerose domande che poneva il nostro atto parlamentare vi erano le seguenti:
Tra i candidati, quanti erano ritenuti in possesso dei requisiti sopra menzionati e, in particolare:
-una “pluriennale” e riconosciuta esperienza di gestione nel settore della scuola”
-una “pluriennale esperienza di gestione amministrativa e del personale”
-una “esperienza” consolidata nella gestione di progetti e nella conduzione di gruppi di lavoro”
I due prescelti possiedono i requisiti indicati? Se sì, entrambi li hanno tutti e tre, oppure solo uno dei due?”.
Come si può vedere, queste domande toccavano i punti fondamentali su cui, sette mesi dopo, si è concentrata la sentenza del Tribunale amministrativo, che ha annullato la decisione di nomina. Una conferma che i dubbi sulle procedure seguite erano ampiamente diffusi tra i docenti. Naturalmente, alla suddetta interrogazione del 16 luglio 2024 non è stata data risposta entro i 60 giorni previsti dalla Legge sul Gran Consiglio; lo stesso è accaduto con la riformulazione delle domande presentata attraverso un nuovo atto parlamentare (interpellanza) presentata il 3 ottobre 2024”.
E ancora: “Di fatto, a oltre sette mesi di distanza, il governo non si è ancora degnato di rispondere. Anche per questa ragione ai deputati dell’MPS non è rimasta altra scelta che riproporre, per la terza volta in sette mesi, la stessa interpellanza. La decisione del Tribunale amministrativo – ironia della sorte – è stata notificata proprio il giorno in cui il Gran Consiglio ha discusso la proposta del governo di modificare la Legge sulla procedura amministrativa. In particolare, il governo proponeva di eliminare la possibilità per il Tribunale, nei casi di ricorsi su concorsi pubblici, di annullare l’assunzione o la nomina e rinviare gli atti all’autorità competente per una nuova decisione. A mente del governo il Tribunale dovrebbe limitarsi a giudicare l’assunzione o la nomina di un dipendente illegittima e a spiegarne le ragioni con la sentenza. Il caso in questione, con tempismo significativo, conferma la necessità di mantenere intatti i diritti di ricorso di chi partecipa ai concorsi pubblici ed evitare che l’autorità di nomina o di assunzione possa, in qualche modo, aggirare la decisione dei Tribunali. Inoltre, questa sentenza impegna il governo – anche alla luce delle considerazioni del Tribunale, che hanno comunque valore giuridico – a rispettare il diritto di essere sentiti. Questo include, ad esempio, la possibilità di consultare gli incarti e conoscere le qualifiche degli altri partecipanti ai concorsi”.
“Di fronte a questa decisione del Tribunale amministrativo – scrive l’MPS -, non possiamo ignorare la reazione scomposta del governo, che ha mostrato un atteggiamento da pessimo perdente. In particolare, attraverso alcune dichiarazioni pubbliche che, difendendo a spada tratta la scelta operata, tendono di fatto a contestare le censure del Tribunale. Alla luce del recente dibattito parlamentare, riteniamo che il governo farebbe bene ad adottare un atteggiamento più collaborativo. Lo invitiamo, in particolare, a rinunciare a presentare ricorso contro la decisione del Tribunale amministrativo e ad aprire nuovamente il concorso per la nomina della nuova direzione della SIMS, privilegiando criteri di selezione più condivisi e basati su qualifiche solide e, soprattutto, su consolidate esperienze pedagogiche e amministrative acquisite nel contesto della scuola media superiore”.