CRONACA
RSI, ecco quanto costano i programmi a puntata: dai 150'000 franchi di Falò ai 114 di Patti Chiari, dai 50 di S-Quot e Tempi Moderni, ai 40 dello speciale Festival. E Storie ne costa 100'000
L'azienda rende noti i costi delle trasmissioni. Sul fronte radio, la più cara è Rete2. Guarda tutti i dati dall'intrattenimento all'informazione

COMANO – Quanto costano i programmi della RSI, radio e tivù. Per la prima volta l’azienda pubblica la contabilità analitica dei propri programmi, in seguito a una scelta di trasparenza voluta dalla SSR. Ecco il quadro che ne emerge.

Falò costa 150'000 franchi a puntata (quindi complessivamente, sull’arco dell’anno, 7 milioni e mezzo), Patti Chiari 114'000, Tempi Moderni, trasmissione dedicata all’economia, ne costa 52'000.

Sul fronte dell’attualità politica, la trasmissioni di punta della RSI, 60 Minuti, costa invece 18'000 franchi a puntata. Mentre Democrazia Diretta costa ben 45'000 franchi, sempre a puntata. Ma questo importo deriva dal rincaro eccezionale di costi legati soprattutto alla scenografia, e dunque limitati allo scorso anno.

Linea Rossa, dedicato alle tematiche giovanili, costa 33'000 franchi. Sul fronte dello sport, la trasmissione più cara è Sport Non Stop, in onda la domenica pomeriggio su La2, con 50'000 franchi a puntata.

Mentre il programma Il Ponte, dedicato all’integrazione degli stranieri, e che non verrà più riproposto, è costato lo scorso anno 16'000 franchi. S-Quot, il “talent show” dedicato ai giovani, costa invece la bellezza di 51'000 franchi a puntata. Cuochi d’artificio, dedicato alla cucina, costa infine 17'000 franchi.

Lo speciale Festival del film, che comprende 12 puntate, costa mediamente 41'000 franchi l’una. Sempre in tema di trasmissioni speciali, quelle dedicate agli appuntamenti elettorali, sono costate complessivamente 900'000 franchi, di cui circa 470'000 per le Federali e 430 per le Cantonali.

Per quanto riguarda l’informazione – Il Quotidiano e il Telegiornale – il budget annuo sfiora i 24 milioni, 11 dei quali sono attribuiti al Quotidiano e 11,6 alle tre edizioni del TG.

Passando alla documentaristiche, abbiamo Il Giardino di Albert, con 58'000 franchi a puntata, ma a dominare è storie, con quasi 100'000 franchi a puntata. Mentre il programma dedicato alla montagna, Sottosopra, costa 34'000 franchi a puntata.

Sul fronte radiofonico, la rete più cara è Rete 2, con 16 milioni e mezzo di franchi spesi nel 2015. Ma, precisa la RSI, il costo elevato è dovuto al fatto che nel bilancio ci sono anche i fondi destinati all’Orchestra della Svizzera italiana, l’attività di Coro e Barocchisti e le spese per la stagione concertistica.

Rete 1, che attraversa un periodo di crisi, costa “solo” 8,3 milioni di franchi all’anno, contro i 4 di Rete 3. Per finire, i programmi radiofonici legati all’informazione, sono costati complessivamente 12,6 milioni di franchi.

L’offerta radio, tv e multimediale con cui la RSI adempie al mandato di servizio pubblico, spiega l’azienda, è finanziata per tre quarti dal canone e per un quarto da pubblicità, sponsoring e vendita di programmi.
I dati economico-finanziari principali della RSI sono sempre stati pubblici, e si trovano fra l’altro nel rapporto annuale della SRG SSR, nelle versioni in francese e in tedesco. Da quest’anno la RSI, come le sue consorelle SRF, RTR e RTS, compie un ulteriore passo sulla strada della trasparenza pubblicando il costo di tutti i principali programmi tv, oltre che dell’offerta radio.
 
I costi dei programmi

I costi dei programmi RSI sono calcolati in base ad un modello adottato in tutta la SSR, e comprendono la totalità delle spese direttamente legate alla loro realizzazione: quelle per il personale di programma e di produzione, e le spese per i mezzi produttivi (studi, telecamere e microfoni, postazioni di montaggio e sonorizzazione, mezzi mobili e così via).

Il costo di un programma televisivo può variare, perché a determinarlo contribuiscono numerosi fattori. In particolare:
  - genere di produzione (propria, in coproduzione o d’acquisto; in studio o in altri ambienti; in diretta o registrata)
  - complessità della produzione (pianificazione, lavoro di ricerca e di preparazione, scenografie
  - quantità di personale coinvolto a livello redazionale e tecnico
  - numero di puntate
  - durata in minuti del programma.

Un programma d’acquisto, salvo rare eccezioni, costa molto meno di uno realizzato in proprio, perché se ne acquisiscono solo i diritti di trasmissione. Fra i programmi d’acquisto una serie in prima TV sarà ovviamente molto più costosa di un vecchio telefilm. E in linea di massima verranno investite risorse maggiori in un programma destinato al prime time (la fascia oraria di maggior ascolto, che va dalle 18 alle 23) rispetto ad uno che va in onda il pomeriggio o addirittura al mattino, quando sono in pochi a guardare la TV.
Un’avvertenza particolare va dedicata ai costi dei programmi sportivi, che sono solo parziali. Essi infatti non comprendono le spese per i diritti di trasmissione dei diversi sport, che sono oggetto di trattativa e acquisto a livello nazionale attraverso la Business Unit Sport (la sezione della SSR incaricata fra l’altro di acquisire i diritti sportivi per tutte le sue emittenti).
In questa sede vengono pubblicati anche i costi dei programmi radiofonici. Per la radio non sono indicate le cifre relative a ciascun singolo programma ma i costi complessivi delle singole reti, Informazione esclusa. I costi dei programmi informativi sono indicati a parte.

 

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