Il direttore della RSI esulta per i risultati della radiotelevisione pubblica e dà qualche pizzicotto polemico al direttore del Mattino: "Quando vedo gli occhi felici del pubblico, sono felice perché collaboratori e collaboratrici della RSI hanno contribuito a dare un lampo di felicità alla gente. Anche questo è un compito del servizio pubblico. I promotori della No Billag vogliono cancellare questa felicità"
Ma il direttore della RSI non si è limitato a gioire per i risultati. Canetta, infatti, ha voluto punzecchiare Lorenzo Quadri con cui, pochi giorni fa, ha sostenuto un confronto sulla No Billag dagli schermi di Teleticino. E Canetta utilizza come sponda per i suoi pizzicotti polemici, proprio alcune delle esternazioni fatte dal direttore del Mattino durante la trasmissione i “Conti in tasca”.
“Il dinosauro RSI (cit. Lorenzo Quadri) - scrive il direttore della RSI - che i fautori dell’iniziativa vorrebbero cancellare, raggiunge con i programmi televisivi il 35 per cento dell’ascolto in prima serata e 25 milioni di “play” delle sue proposte audiovisive”.
In una nota dell’azienda si sottolineare, più nel dettaglio, che “la metà dei telespettatori della Svizzera italiana si raccolgono tutti i giorni davanti alla TV per guardare il Telegiornale e il Quotidiano. L’aumento delle produzioni realizzate nella nostra regione, con personale e contenuti legati al territorio, è stato fortemente premiato. La serata speciale “+3°” sui cambiamenti climatici ha tenuto per tre ore davanti al teleschermo quattro spettatori su dieci”.
Altri dati: “Nella classifica dei programmi più visti del 2017 - scrive la RSI - le puntate di Patti Chiari sulle verdure indigeste sono seconde solo alle partite che hanno portato la Nazionale di calcio agli Europei. Una ricchissima offerta sportiva in chiaro raccoglie i favori di un vasto pubblico di appassionati. Ottimi risultati d’ascolto anche per la documentaristica: non a caso nella top ten figura la puntata di Storie dedicata agli agenti di polizia”.
Ma torniamo a Maurizio Canetta e al suo post. “Gli show case (“non è cultura, non è servizio pubblico”, cit. Lorenzo Quadri) riempiono lo studio 2 di Besso, ci sono giovani e meno giovani, gli artisti sono entusiasti”.
Il direttore della RSI chiosa il discorso con un suo pensiero: "Quando vedo gli occhi felici del pubblico, sono felice perché collaboratori e collaboratrici della RSI hanno contribuito a dare un lampo di felicità alla gente. Anche questo è un compito del servizio pubblico. I promotori della No Billag vogliono cancellare questa felicità”.