SALUTE E SANITà
Il Cardiocentro aggiunge un'altra perla alla sua collana: realizzato il primo intervento in Ticino con una tecnica d'avanguardia ad un paziente colpito da un'aneurisma
In quanto non disponibile al trasferimento in uno dei pochissimi centri universitari specializzati in questo tipo di intervento, il paziente è stato gestito direttamente al Cardiocentro in collaborazione con l'Ospedale Civico
LUGANO - Lo
scorso
23
novembre
la
sala
ibrida
del
Cardiocentro
Ticino
è
stata
teatro
di
un
intervento
di impianto di protesi endovascolare personalizzata in un paziente con aneurisma importante
del tratto toraco-addominale
dell’aorta.

L’intervento, perfettamente riuscito, è stato effettuato in collaborazione dal PD Dr. Jos Van den Berg, Vice Primario di radiologia interventistica presso l’Ospedale Civico di Lugano (EOC) e dal Dr. Rafael Trunfio, Capo Clinica dell’équipe cardiochirurgica del Cardiocentro Ticino.
 

A differenza della chirurgia a cielo aperto, che richiede un’ampia incisione nel torace e nell’addome, la chirurgia endovascolare interviene unicamente attraverso due cateteri introdotti dalle arterie femorali all’inguine, ai quali in questo caso è stato necessario l’ausilio di un terzo catetere introdotto dall’arteria succlavia.
 

L’estrema complessità tecnica dell’intervento il primo di questo genere effettuato in Ticino – derivava dall’ampiezza del tratto aortico coinvolto dall’aneurisma e soprattutto dal fatto che esso riguardava anche la regione da cui si dipartono le due arterie renali e le arterie che irrorano gli organi addominali interni.
 

In quanto non disponibile al trasferimento in uno dei pochissimi centri universitari specializzati in questo tipo di intervento, il paziente è stato gestito direttamente al Cardiocentro. La protesi aortica è stata progettata e realizzata su misura dalla Cook Medical a partire da elaborazioni 3D di immagini TAC, in modo che fosse provvista di fenestrazioni e branche ubicate esattamente nei punti di innesto delle arterie addominali, che è stato necessario connettere ad essa sempre attraverso catetere.
 

Grazie alle straordinarie dotazioni tecnologiche della sala ibrida, all’esperienza maturata in questi anni dall’équipe cardiochirurgica e di radiologia interventistica e grazie alla decennale collaborazione tra Cardiocentro Ticino e Ospedale Civico di Lugano, è stato possibile completare con successo un intervento di assoluta avanguardia, risparmiando al paziente un’operazione di chirurgia aperta fortemente invasiva e rischiosa.

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