Dall'America all'Ars Medica: ecco come funziona il "Right eye", un apparecchio diagnostico che in pochi minuti individua le commozioni cerebrali basandosi sui movimenti oculari. Il dottor Marano, tra i team doctor dell'HCL, spiega come viene utilizzato ne
Il medico: “Utilizziamo il ‘Right eye’ prevalentemente nella diagnosi e nel trattamento delle commozioni cerebrali dei giocatori di hockey”, spiega il dottor Marco Marano, specialista FMH in ortopedia e traumatologia all’Ars Medica di Gravesano, nonché uno dei team doctor dell’Hockey Club Lugano
GRAVESANO - Si chiama ‘Right eye’ ed è un apparecchio diagnostico ideato da un gruppo di neurologi americani, che viene utilizzato in diversi ambiti della medicina: diagnosi di autismo, parkinson e alzheimer, per esempio. Ma anche nella medicina dello sport.
In Ticino questo sistema è stato adottato da Hospita Suisse Anestesia Care, società che opera nelle cliniche del gruppo Genolier (
“Utilizziamo il ‘Right eye’ prevalentemente nella diagnosi e nel trattamento delle commozioni cerebrali dei giocatori di hockey”, spiega il dottor Marco Marano, specialista FMH in ortopedia e traumatologia all’Ars Medica di Gravesano, nonché uno dei team doctor dell’Hockey Club Lugano.
Nell’hockey praticato ad alti livelli, aggiunge il medico, le commozioni cerebrali sono molto comuni, e rappresentano ben il 10% degli infortuni. Le statistiche indicano tra l’altro che questi incidenti aumentano nelle partite di play off, probabilmente a causa dell’accresciuto livello agonistico.
“Avere la possibilità di fare una diagnosi certa e immediata per noi è molto importante - spiega Marano -. Ovviamente, la parte fondamentale rimane la visita clinica dei giocatori infortunati, ma volevamo avere anche una diagnosi strumentale. Così, l’anno scorso abbiamo cercato di capire che cosa offrisse il mercato e siamo entrati in contatto con un gruppo di medici statunitensi che da alcuni anni ha adottato questo sistema. Loro lo usano soprattutto per le diagnosi degli infortuni nel baseball e nel football americano”.
“Abbiamo seguito diverse sedute di istruzione con gli ideatori dell’apparecchio, un’azienda che collabora con l’Università di Washington - aggiunge il medico -. I test sono molto rapidi, durano in media una decina di minuti, e forniscono una risposta e una diagnosi immediate”.
Il sistema diagnostico si basa sull’analisi dei movimenti oculari: il paziente viene messo di fronte a uno schermo che invia degli impulsi e un sensore analizza i movimenti degli occhi. È così possibile capire se il paziente ha subito una commozione cerebrale.
“Questa analisi - prosegue il medico - ci consente anche di registrare una valutazione ‘basale’ dello stato dei giocatori a inizio stagione, in modo da disporre di un confronto diretto con la situazione normale in caso di incidente”.
Inoltre, raccogliendo i dati sulla risposta visiva agli stimoli, il ‘Right eye’ permette di programmare degli allenamenti specifici per migliorare il campo visivo e la risposta dinamica agli stimoli dei singoli giocatori.
Insomma, secondo il team doctor del Lugano, questo apparecchio apre strade molto innovative nell’ambito della medicina sportiva.
L’apparecchio analizza i risultati dei test dei giocatori che hanno subito lesioni alla testa e li compara con verifiche effettuate su persone ‘sane’. I dati vengono poi valutati in real time da esperti americani, che sono costantemente a disposizione per consulenze cliniche.
Ancora una cosa, conclude Marano: “Questo apparecchio ci consente anche di capire quando il giocatore infortunato è pronto a rientrare”.