Una commissione composta dai primari dell'Ente ospedaliero e del Cardiocentro - coordinati dal professor Rosso - afferma che l'istituto di Tiziano Moccetti dovrà mantenere la sua indipendenza anche dopo il 2020, quando scadrà la convenzione con l'EOC
Una commissione coordinata dal professore Raffaele Rosso e incaricata dalle parti - Ente e Cardio - di tratteggiare il futuro dell’ospedale del cuore. Un futuro che, come è noto, è legato a una data precisa: il 31 dicembre 2020 scadrà infatti la convenzione tra l’Ente e l’istituto fondato da Tiziano Moccetti.
Ebbene, il gremio dei clinici - una sorta di tavola rotonda dei Principi del bisturi - è arrivato all’unanimità a una decisione sorprendente e ben lontana dall’ipotesi di inglobamento nell'Ente o addirittura di smantellamento del Cardiocentro. I primari, insomma, sembrano aver sposato la linea dell’autonomia dell’ospedale del cuore da sempre sostenuta dal professor Moccetti che, nelle scorse settimane, aveva lanciato l’allarme sul futuro dell’ospedale.
Secondo il rapporto non ci dovrà più essere una fondazione, riferisce sempre la RSI, ma un Istituto (un po' come lo IOSI o il NeuroCentro). Un nuovo soggetto nell'EOC, integrato ma distinto. Si tratta insomma di una svolta clamorosa nell’intricata vicenda, dopo le fortissime tensioni degli ultimi mesi nelle trattative in corso tra EOC e Cardiocentro.
Il rapporto della Commissione mista dei medici, sottolinea sempre la RSI, verrà presentato a gennaio al Gruppo di lavoro misto Cardiocentro-EOC coordinato da Luca Crivelli. Poi toccherà al CdA dell'Ente decidere entro fine del 2019 quale ipotesi sottoporre al Governo e al mondo politico ticinese.
Il percorso affinché l’autonomia del Cardiocentro venga preservata poggia dunque ora su un pilastro medico-scientifico non da poco. Non si tratta ovviamente di un parere vincolante sulle future scelte che dovrà affrontare prima l’Ente e poi la politica. Ma certo sarà difficile che l’EOC e i politici non ne tengano conto….