Il consigliere nazionale: "Il fatto che tutti gli attori della salute si dicano contrari alla nostra iniziativa è la piena conferma che questa colpisce il cuore del sistema: tutti devono fare un passo indietro"
di Marco Romano *
Da 20 anni, i premi di cassa malati hanno una sola tendenza: salgono incessantemente. Un cittadino su quattro – oltre 2,2 milioni di persone nel nostro Paese – oggi non riesce più a fare fronte da solo a questa spesa. Il ceto medio è schiacciato, i salari stagnano e ora l’inflazione aumenta la sofferenza. 15'000 CHF all'anno solo di premi di cassa malati per una famiglia di quattro persone.
Consumiamo tutti – legittimamente – prestazioni sanitarie su vari fronti e in varie modalità. Abbiamo uno dei migliori e più moderni sistemi sanitari. La popolazione invecchia, le possibilità mediche si moltiplicano. Tutti vogliamo il massimo e subito, quando ne abbiamo bisogno, vicino a casa. Nessuno ha quindi un interesse a risparmiare: né i medici, né l'industria farmaceutica, né gli ospedali, né il cittadino individualmente. È la collettività a pagarne il prezzo con premi di cassa malati da decenni in crescita. Coloro che utilizzano il sistema in modo responsabile ed efficace stanno pagando per l'inefficienza e la passività globale. Tutti attendono che sia qualcun altro a fare il primo passo. La spinta al risparmio non è incentivata. Trattamenti in eccesso, tariffari superati dallo sviluppo tecnologico, doppioni, falsi incentivi, strutture inefficienti. Gli esperti stimano che si possa risparmiare tra il 10 e il 40% dei costi senza perdere in qualità. L'Ufficio federale della sanità pubblica ha valutato un potenziale di aumento dell'efficienza, senza perdita di qualità, pari al 20%, circa 6 miliardi l’anno.
La sinistra propone di statalizzare tutto con un’economia pianificata che genera solo un aumento del carico fiscale, la destra si limita a fomentare il malcontento.
Finalmente è giunta al plenum del Consiglio nazionale l’iniziativa popolare del PPD-Alleanza del Centro “Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario”. Con coraggio, lungimiranza e responsabilità occorre affrontare il problema alla radice. Urge l’introduzione nella Costituzione di un freno alla crescita dei costi sanitari: non appena i premi aumentano più rapidamente dei salari, scatta un meccanismo che costringe il Consiglio federale, i Cantoni, le assicurazioni malattia e i fornitori di servizi (medici, ospedali, settore farmaceutico, ecc.) a prendere immediatamente misure di contenimento dei costi. Un meccanismo già praticato in Svizzera per contenere l’indebitamento pubblico.
Il fatto che tutti gli attori della salute si dicano contrari alla nostra iniziativa è la piena conferma che questa colpisce il cuore del sistema: tutti devono fare un passo indietro, tutti possono risparmiare. Chiaro, a cortissimo termine è una rinuncia individuale, ma dobbiamo mirare globalmente all’interesse dei cittadini che pagano i premi e le tasse. Solo fermando la crescita dei costi, senza intaccare la qualità e senza razionare come i contrari erroneamente sventolano, possiamo invertire la tendenza. I margini di risparmio e di ottimizzazione ci sono, il PPD propone il meccanismo per attuarli.
* consigliere nazionale PPD-Alleanza del Centro