SECONDO ME
Motoslitte in Val di Blenio, lo sfogo di un lettore: "È ora di finirla?"
Lo sfogo di un lettore: "Noi ci siamo sempre per tutti, ma gradiremmo un po' di tolleranza da parte degli utenti delle nostre montagne. Tutti hanno il diritto di viverle"
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Controlli alle motoslitte in Valle di Blenio, diverse irregolarità

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BLENIO - Nei giorni 9 rispettivamente 23 gennaio 2021 (e a quanto pare non è ancora finita), la Polizia Cantonale in collaborazione con l’Ufficio Caccia e Pesca, ha svolto controlli a tappeto nella splendida Valle di Blenio concentrandosi nelle zone del Nara, Dötra e Lucomagno. Questi controlli sono stati svolti con l’ausilio di elicotteri (di un’azienda privata), slitte a motore e droni.

Ora, chi vi scrive è un gruppo di persone che posseggono case di vacanza, o come le chiamiamo noi, “la càsina”, e che durante la stagione invernale raggiungono questi paradisi in motoslitta nel pieno rispetto dei permessi speciali rilasciati dalle autorità competenti. Durante i giorni di cui sopra ci siamo visti arrivare dapprima un drone che ha volato sopra le nostre cascine, ed in seguito un elicottero che, volando ad una quota bassa, ha effettuato voli stazionari sopra le nostre teste per alcuni minuti. Spesso ci è capitato di leggere o ricevere critiche neanche tanto velate in merito al disturbo che apparentemente daremmo agli animali selvatici con le nostre motoslitte, beh, non possiamo che chiederci se il nostro raggiungere le rispettive cascine sia più o meno di disturbo che un elicottero rispettivamente un drone che sorvolano boschi e montagne (domanda ovviamente retorica).

Vorremmo fare un piccolo appunto prima di continuare, nessuno di noi mette in dubbio la legittimità di questi controlli, rientrano ovviamente nelle competenze delle autorità Cantonali, ci siamo però posti una domanda molto semplice: tutto questo era veramente necessario? In Ticino ci sono alcune centinaia di motoslitte in circolazione, siamo quindi curiosi di sapere quanto queste 2 giornate di controllo sono costate alle casse Cantonali, per curiosità, così da poter fare un paragone poi con le automobili in circolazione ed i rispettivi controlli (un paragone che vorremmo fare dal lato finanziario). Visto il periodo particolarmente difficile per tutti (economicamente e psicologicamente) ci chiediamo se i soldi dei contribuenti non si sarebbero potuti investire per le nostre aziende in difficoltà, per le aziende che sono sull’orlo del fallimento, per quelle persone che a causa di questa pandemia hanno perso il posto di lavoro, ecc., ecc.. Il reparto guardiacaccia è presente regolarmente sulle nostre montagne, crediamo sia sufficiente il loro lavoro. Tutti noi che viviamo davvero le nostre montagne sfruttando le nostre abitazioni durante tutto l’anno (generando indotto per i piccoli commerci delle valli), ci siamo accorti che dall’arrivo della pandemia le montagne si sono riempite di persone, persone che fino allo scorso anno non avrebbero probabilmente mai pensato alla montagna, ma adesso tutti in montagna visto che è l’unica cosa che ancora si può fare.

Quindi noi ci ritroviamo con i nostri paradisi invasi da persone più o meno in grado di fare una passeggiata in montagna che sporcano (perché credeteci, sporcano), non sanno dove andare e quindi ce li ritroviamo spesso alle porte delle nostre cascine a chiedere informazioni, cadono rovinosamente facendo sci escursionismo e chiedono poi a noi di recuperarli con le nostre motoslitte visto che non è niente di grave, ecc., ecc. Potremmo andare avanti a raccontare quello che noi vediamo durante l’anno ma crediamo che a questo punto il quadretto della situazione sia chiaro. Noi abbiamo sempre rispettato gli spazi di chiunque si recasse sulle nostre montagne, abbiamo sempre tollerato il loro essere invadenti passando davanti alle porte delle nostre cascine, abbiamo spesso regalato un sorriso ed offerto loro una bibita calda e riparo nelle giornate in cui la meteo è cambiata in modo repentino (chi come noi frequenta la montagna lo sa), quando magari i loro bambini erano stanchi, avevano freddo o avevano sete, e continueremo a farlo.

In cambio gradiremmo una cosa, una sola cosa, tolleranza da parte degli utenti delle nostre montagne, le montagne sono di tutti, tutti hanno diritto di viverle, ognuno a modo suo sempre nel rispetto delle regole. Non tutti amano lo sci escursionismo, non tutti amano le racchette e non tutti amano le motoslitte, ma siamo certi che con unsaluto, un sorriso ed un po’ di tolleranza (anche e soprattutto da parte delle autorità) potremo tutti goderci un bene comune, le nostre montagne, ognuno come meglio crede!

“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.” (Gandhi)

R.C. - nome noto alla redazione

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