SECONDO ME
PSE, "un progetto luganese con una dimensione cantonale"
Marco Romano: "Migliaia di giovani in tutto il Ticino ne beneficerebbero. È una necessità"

*Di Marco Romano

Mi piace pensare a una Lugano che dica SI al Polo sportivo e degli eventi! Genererebbe indubbiamente un valore aggiunto a tutto il Ticino, rafforzandoci nel posizionamento a livello elvetico. Il Ticino è anche terra di sportivi e di sport. Il clima ci aiuta, a mancare sono spesso le infrastrutture e, salvo eccezioni, quella voglia di organizzare grandi eventi portando il nostro Cantone al centro di dinamiche internazionali. Pensiamo all’indotto dei mondiali di ciclismo, degli eventi di MTB, della corsa di orientamento e altro ancora.

Siamo una microregione con un notevole potenziale. Lo sport unisce, genera vita comunitaria e non ha confini. Disporre di impianti moderni e funzionali è una condizione imprescindibile tanto per lo sport di massa quanto per quello professionistico; anche e soprattutto per gli sport di nicchia lontani dai riflettori dei media e dei grandi sponsor.

Il progetto luganese ha una dimensione cantonale, vi sono migliaia di giovani in tutto il Ticino che ne beneficerebbero. Un centro sportivo come quello previsto dalla Città – nulla di faraonico, ma un complesso di strutture essenziali per vari sport, rispettose degli standard minimi internazionali e inserite in un comparto pianificato in maniera uniforme e sostenibile – è una necessità, ma anche e soprattutto un’opportunità. Va in questo contesto sottolineato il ruolo essenziale e lungimirante dell’economia privata, pronta a investire, chiaramente con una visione imprenditoriale, ma con un risultato complessivo di valore per la comunità.

Il sopraceneri si è mosso in questa direzione da tempo e già dispone di strutture capaci di ospitare manifestazioni nazionali e le relative federazioni sportive (sport invernali) hanno creato centri di competenza per allenamenti e raduni delle varie nazionali. Penso ad Ambrì, ad Airolo con il freestyle e a Campra con lo sci di fondo.

La costruzione del nuovo Polo sportivo e degli eventi permetterà di liberare spazi utili alle esigenze di bambini e amatori nelle altre infrastrutture di quartiere. Lo stadio di calcio è la conditio sine qua non per continuare a vedere il FC Lugano (attualmente targato momò con Mister Croci Torti) in Super League; la licenza è infatti vincolata a questo progetto. E tutti gli amanti dello sport hanno voglia di vedere allenarsi e giocare più spesso la Nazionale in Ticino con tutto l’indotto che genera.

Girando la Svizzera si trovano vari comparti simili e balza subito all’occhio come la realizzazione di tali strutture permetta sempre anche di ridisegnare e riqualificare quartieri ai margini dei centri urbani: un grande parco aperto a tutti (costruito dai privati e donato alla città), piste ciclabili, una piazza con impianti sportivi liberi, uffici e spazi residenziali. Guardo da sud del Ponte Diga: auspicando che Lugano dica SI il prossimo 28 novembre.

*consigliere nazionale PPD/Alleanza del Centro

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