La lettera di Boris Bignasca allo stadio luganese: "Sei stato grande, ma ora è tempo della pensione"
Caro Cornaredo,
hai ragione ad essere un po’ offeso. Hai accompagnato la città per 70 lunghi anni e giustamente- come tutti i senior - sei un po’ acciaccato e un po’ burbero. Ora la città che hai accompagnato per sette decadi, discute del tuo successore, che ha un nome altisonante: Polo sportivo e degli eventi. Tutti parlano di lui e in pochi si ricordano di te.
I favorevoli al PSE guardano con entusiasmo alla nuova opera: lo stadio, il palazzetto, il verde, lo spazio per gli eventi, gli uffici amministrativi, la riqualifica del quartiere e tanto altro. Però tu, caro Cornaredo, ci hai regalato tante emozioni in questi 70 anni.
Io non c’ero quando sono arrivati i Mondiali del ’54, si giocava Italia – Belgio, ma ne ho sentito parlare: 35 mila spettatori e forse più, assiepati intorno al campo. La prima partita che ho visto era una gara di Intertoto (torneo ora abolito, credo) contro una squadra dell’est, mi sembra. Avrò avuto 8 o 9 anni. Poi ho seguito il Lugano in Coppa Uefa contro l’Inter, e il Lugano di Rossi e Jimenez, e il Lugano del fallimento e della serie B (ops Challenge League). Insomma come cantava Vecchioni “siamo stati tutti là”. O quasi tutti.
Ora alcuni si stanno battendo contro il tuo successore. Non credo che lo facciano per affetto nei tuoi confronti. Non mi ricordo di averli visti sugli spalti, o arrampicarsi sulle reti quando segna il Lugano o fare invasione di campo per festeggiare l’agognata promozione o le qualificazioni in Coppa Uefa... scusami non si chiama più così…è diventata l’Europa League.
Non ci giro più intorno, te lo devo dire chiaramente, sostengo anch’io il tuo successore, ma non volermene, anzi lo dico per te, a 70 anni è ora di andare in pensione: sei un po’ acciaccato, claudicante e per quelli della ASF dovevi ritirarti molti anni fa. Ma tu sei uno stadio luganese e ticinese, hai tenuto duro anche oltre il limite della pensione, hai provato per orgoglio a nascondere tutti i tuoi acciacchi del tempo.
Ma ora, forse, ti godrai la meritatissima pensione. Questo per lasciar spazio a un progetto moderno, il cosiddetto PSE, a cui partita dopo partita, evento dopo evento, ci affezioneremo. Sai ci sarà spazio anche per la scherma, il judo, il basket, la pallavolo…
E dunque, grazie Cornaredo, viva il Polo sportivo.
Boris Bignasca, capogruppo Lega in Gran Consiglio