Il Consigliere Comunale PLR replica al Municipale PPD sul piano B per il PSE: "Il Municipio si comporta come Don Abbondio"
di Fulvio Pelli*
Filippo Lombardi mi ha dedicato giovedì scorso un articolo (clicca qui). Sembra che dopo il dibattito di Matrioska ignoti giuristi e pianificatori cittadini mi avrebbero smentito al punto che il titolo del pezzo è stato: «Smentita l’infallibilità di Fulvio Pelli sul PSE». Con foga Lombardi ribadisce che se vincesse il no nel confronto popolare la Città sarebbe messa «nella condizione di revocare la licenza di costruzione rilasciata e di chiedere l’inoltro di un nuovo progetto planovolumetrico… ». Non so se ho capito bene, ma credo di sì: il Municipio dovrebbe revocare alla Città quindi a se stesso la licenza del piano di quartiere (PQ) in vigore e richiedere a se stesso di inoltrare una nuova domanda di costruzione per un nuovo PQ, che per una parte (stadio e palazzetto dello sport) sarebbe identica e per il resto toglierebbe quello che la popolazione avrà rifiu tato.
Riguardo a questa curiosa opinione dei giuristi e pianificatori cittadini io non posso che ribadire quel che ho letto negli atti del Municipio, nell’accordo di partenariato pubblico e privato (PPP) e negli atti delle cinque domande di costruzione pubblicate nel gennaio scorso ed in particolare in quella che chiede la licenza per una variante del piano di quartiere chiamata variante «PQ1». Una variante perché il 12 febbraio 2015 il Municipio ha inoltrato una prima domanda di licenza per il PQ e il 22 febbraio 2017 ne ha completato gli atti su richiesta del cantone. Quella licenza è stata concessa il 30 giugno 2020 dopo un preavviso del Cantone del 1. marzo 2020.
Contiene il necessario per edificare stadio e palazzetto? Sì, perché la variante non è riferita né allo stadio né al palazzetto dello sport ed è invece necessaria (punto 122 dell’accordo di partenariato firmato dal Municipio con i privati) per rendere possibile la seconda tappa del PSE, quella delle torri. La variante si occupa, come indicato nella sua relazione tecnica, dello spostamento della pista di atletica, dello spostamento dell’Edificio Ovest, dell’integrazione di spazi pubblici, dell’ottimizzazione degli accessi e dell’assetto dei posteggi nel comparto: nulla che abbia a che vedere con stadio e palazzetto, tutte cose secondo me da non fare.
Nulla dunque oggi, e anche domani, impedisce la realizzazione di stadio e palazzetto, la cui edificazione proprio nel luogo scelto è prevista dal piano di quartiere originale (2015/2017). È vero che se il no al PSE si imponesse, due parti dello stesso non potranno essere realizzate, ma la conseguenza non sarebbe la revoca della licenza per il piano di quartiere, ma il ritiro della variante PQ1, irrealizzabile, e l’inoltro invece di una sua variante riduttiva del PQ in vigore, che lasci dove già sono previsti stadio e palazzetto, lasci la tribuna ovest dell’attuale stadio, rimetta al suo posto la pista d’atletica e rinunci a nuovi posteggi.
Tutto ciò senza necessità di modificare le domande di costruzione per stadio e palazzetto che sono coerenti con la parte importante del PQ in vigore, quella che tutti vogliono e che il Municipio si guarderà bene dal revocare.
Se Lombardi avesse letto con maggiore attenzione e meno passionalità da tifoso quel che gli hanno scritto i suoi ignoti giuristi (più che pianificatori) si sarebbe accordo dell’assurdo che quello scritto sostiene: un giuridismo da azzeccagarbugli che imporrebbe revoche e rifacimenti che possono essere fatti con una semplice variante riduttiva che lascia nel PQ nuovo stadio e palazzetto dove sono e per il resto sarà una fotografia dell’esistente, che come ovvio non ha bisogno di domande di costruzione.
Male Municipio: per convincere coloro che temono ritardi e quindi dovrebbero accettare tutto perché «o così o si aspetterà per decenni», si comporta come Don Abbondio dei Promessi Sposi. Rilegga e impari!
*Consigliere Comunale PLR - Articolo pubblicato stamane sul Corriere del Ticino