di Mario Galli *
Affrontando il tema del mercato siderurgico, in prospettiva globale, il primo fattore da tenere in considerazione è l’enorme capacità produttiva generatasi in Cina, negli ultimi due decenni, con una tendenza di naturale espansione spinta dalla domanda ma, col passare del tempo e il mutare dello scenario, anche grazie ad alcuni elementi specifici imprevisti e occasionali.
Crescita della capacità produttiva cinese
Una prima e forte spinta giunse dagli investimenti per le Olimpiadi di Pechino 2008, con un ulteriore rilancio a seguito del piano di stimoli economici adottati dopo la grande crisi finanziaria del 2008-2009. La dinamica, tuttavia, non si ferma qui. La saggia mano del Governo cinese, sempre animata da spirito pratico più che da principi teorici, una volta percepito il definitivo esaurimento della spinta propulsiva degli interventi del 2009, nel 2016 creò le condizioni per una straordinaria espansione del mercato immobiliare, definitivamente arrestatasi nella primavera del 2019.
Impatti globali: pandemia e geopolitica
A questo punto, si potrebbe pensare alla fine di questa abnorme crescita, ma non è così, perché sopraggiunsero la pandemia e poi la guerra in Ucraina che, facendo lievitare i prezzi di tutto, per l’azione combinata del restringersi dell’offerta di beni, di inusitati piani di rilancio economico decisi da banche centrali e governi e di forti correnti speculative, produsse l’ennesima, ma ultima spinta produttiva nella siderurgia cinese, durata fino ai giorni nostri e fino ad un netto superamento del miliardo di tonnellate.
In relazione a quanto sopra, si può affermare che, in assenza di una sensibile ripresa del mercato immobiliare e del settore costruzioni cinese (cosa che per il momento non autorità ancora non riescono a realizzare, nonostante gli sforzi adottati), il solo ampliarsi della domanda da parte del comparto meccanico non sembrerebbe in grado di generare un miglior equilibrio tra domanda e offerta, nonostante il calo della produzione; fatto che finirebbe per portare, inevitabilmente, ad un ulteriore e sensibile aumento delle esportazioni di materiale siderurgico.
Prospettive e sfide future
In secondo luogo occorre considerare che, a livello mondiale, un’espansione monetaria durata decenni, unita a stimoli governativi di vario genere, adottati dalle autorità delle maggiori potenze, aveva portato a una continua crescita dei consumi che, tuttavia, nell’ultimo periodo ha iniziato a mostrare inequivocabili segnali di stanchezza, sia in ragione di chiari sintomi di crisi strutturale, che per mutate condizioni di politica monetaria, che per motivi di carattere geopolitico. Al tempo stesso, alcuni tra i maggiori mercati immobiliari del mondo, negli ultimi anni hanno cominciato a segnalare l’insostenibilità dei valori raggiunti. Si tenga presente anche che un fattore potenzialmente distorsivo del reale quadro internazionale del mercato siderurgico (e non solo), nell’ultimo periodo, è legato al fatto che, con l’inizio del nuovo secolo, iniziò ad aumentare molto fortemente l’interesse dei mercati finanziari verso le materie prime e crebbe la speculazione sulle medesime, consacrandone, al tempo stesso, il ruolo di nuovo bene d’investimento e speculazione, al di là del loro reale utilizzo. Si pensi alle quotazioni dell’energia, del petrolio, all’andamento dei valori dei metalli ferrosi e non, che, in presenza di un quadro manifatturiero come l’attuale, in passato avrebbero avuto prezzi molto più bassi di quelli correnti.
Oltre a questi fattori storici, per formulare ipotesi sul futuro dei prezzi siderurgici globali, è necessario valutare la prospettiva del settore infrastrutture, in particolare cinese e statunitense. In questi Paesi sono in atto, da alcuni anni, programmi importanti in quel campo e tali da continuare a fornire supporto alle quotazioni, in assenza di imprevisti o cambiamento dei progetti. Vengono in considerazione anche le prossime elezioni statunitensi, che attualmente hanno creato una situazione di sospensione di molte iniziative e investimenti, per l’impossibilità di formulare precise ipotesi sia sulla futura politica industriale americana, che sulle politiche commerciali (dazi, sanzioni) e, infine, sulla evoluzione del quadro geopolitico, sia nell’Est europeo, che in Medio Oriente.
Il ruolo dell'India
Un cenno, infine, merita la situazione dell’India, nella quale è in corso un forte sviluppo economico, che prevede, tra l’altro, importanti iniziative in ambito siderurgico. L’India, infatti, si sta affermando come un attore chiave nel mercato globale dell’acciaio, grazie a investimenti in infrastrutture e a un incremento della capacità produttiva. Se tale sviluppo potrà continuare o meno, grazie al complesso delle condizioni e circostanze internazionali che ne hanno creato le premesse, è un fatto che avrà ripercussioni notevoli sul mercato internazionale dell’acciaio in generale e, ancor più sensibili, verosimilmente, sul settore inox.
Conclusioni
Si delinea, per il prossimo futuro, una situazione di ancor più accentuata competizione internazionale. Le dinamiche descritte suggeriscono che la Cina continuerà a esercitare un'influenza significativa, ma l'emergere dell'India come potenza siderurgica potrebbe modificare gli equilibri del mercato. Le condizioni globali e le politiche nazionali, sia in Cina che in India, così come le tensioni geopolitiche, giocheranno un ruolo cruciale nella definizione dei prezzi e della competitività. I fatti sopra indicati costituiscono la base per formulare le ipotesi sul futuro andamento dei prezzi, sul mercato italiano e internazionale, che saranno oggetto di analisi nel prossimo futuro.
* Analista e consulente indipendente sui mercati delle materie prime. Con la collaborazione di Mauro Benfatto, agente e mediatore nel settore siderurgico