Con Alessandro Speziali parliamo anche dell’offensiva del Centro per la natalità, del Papa sull’intelligenza artificiale e del “largo ai giovani” di Fulvio Pelli
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Investire sulla natalità e sulle famiglie. È quanto chiede in Centro, che ha presentato quattro iniziative parlamentari definendole “innovative ma anche onerose”. Metterle in pratica costerà diverse decine di milioni, ma, ha detto il presidente, Fiorenzo Dadò, “con un’analisi della spesa sono sicuro che si arriverà a capire cosa è davvero necessario e a cosa invece si può rinunciare”. Iniziamo da qui, questa mattina a Liscio e Macchiato, con Alessandro Speziali.
Il presidente del PLR commenta anche le critiche della sua deputata Simona Genini, ospite ieri sera a “Detto tra noi” su TeleTicino, alla linea del gruppo parlamentare sul preventivo 2024. In particolare sulla decisione di non rivedere i sussidi di cassa malati per i redditi più alti.
Sempre dal PLR, ma sul fronte comunale, c’è l’opinione di Fulvio Pelli sul Corriere del Ticino che parla della lista del partito a Lugano e lancia il messaggio ‘largo ai giovani’: “Quando si è saputo che parecchi ‘senatori’ liberali radicali avevano deciso di non ripresentarsi al rinnovo elettorale, subito c’è stato chi ha pensato ad una crisi. In realtà però quelli di cui stavano leggendo i nomi non erano il futuro, ma il passato e nemmeno un passato di successo”.
Sempre il Corriere dedica ampio spazio alle riflessioni del Papa in occasione della 58esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il pontefice ha lanciato un appello a mantenere ferma la centralità dell’essere umano rispetto alla macchina, ha parlato del ruolo del giornalismo, del pericolo delle fake news, e delle incognite legate all’intelligenza artificiale.
In chiusura, la polemica sulla visita del ministro Matteo Salvini al pastificio Rummo, che ha scatenato una campagna social tesa a boicottare la nota marca di Benevento. Sul caso interviene a gamba tesa anche Flavio Briatore: “Dobbiamo ribellarci a questi idioti. Tutti i ministri dovrebbero parlare con gli imprenditori per capire quali sono i problemi che hanno, perché gli imprenditori sono quelli che combattono la povertà. Questi deficienti non vogliono lavorare e stanno davanti a una tastiera a insultare la gente”.
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