Il presidente della CORSI: "Non possiamo illuderci che le regole del mercato salvaguarderanno il confronto democratico e il pluralismo"
COMANO – “L’iniziativa “200 franchi bastano” è molto insidiosa perché a differenza della “No Billag” non azzera la SSR e le sue aziende regionali. Ne riduce però massicciamente le risorse”. Luigi Pedrazzini lancia un allarme alla vigilia dell’assemblea della CORSI che sabato prossimo segnerà, dopo oltre 10 anni, la fine della sua presidenza.
In un’intervista al Corriere del Ticino, l’ex consigliere di Stato afferma che, se verrà approvata in votazione popolare, l’iniziativa lanciata a livello nazionale avrebbe “conseguenze molto problematiche per quanto concerne la presenza della SSR in tutte le regioni del Paese, la sua capacità di promuovere confronti completi e indipendenti, di garantire pluralismo sul piano politico e culturale”.
Il testo “200 franchi bastano”, prosegue Pedrazzini “ha gli stessi padri di “No Billag” e persegue il medesimo obiettivo: silenziare il servizio pubblico, per consegnare la gran parte del mercato dell’informazione in mani private. Non possiamo illuderci che le regole del mercato salvaguarderanno il confronto democratico e il pluralismo, perché non l’hanno fatto in Paesi ben più importanti del nostro”.
“No Billag”, afferma, “è stato un episodio cruciale che poteva determinare la scomparsa della SSR e della RSI. Il momento difficile è piuttosto l’attuale, caratterizzato da sfide d’ordine economico, politico, di mercato e dalle trasformazioni dettate dalla digitalizzazione. Ed è un momento difficile per tutti i media, alle prese con scelte strategiche e operative che non hanno eguali nella loro storia e dal cui esito non dipende solo la loro sopravvivenza, ma soprattutto la salvaguardia della loro missione fondamentale per il funzionamento di una società pluralista e democratica”.