Verso la chiusura di bar, ristoranti e negozi (esclusi quelli di prima necessità). La decisione verrà comunicata nel tardo pomeriggio
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato adotta la strategia italiana per contrastare l’emergenza Coronavirus. All’indomani della decisione di chiudere tutte le scuole, il Governo si appresa a comunicare alla popolazione un ulteriore giro di vite, volto a contenere il contagio e a proteggere il sistema sanitario cantonale.
L’Esecutivo cantonale, dalla prima mattina, sta informando i sindaci sulle misure che saranno adottate. Chiaro l'obbiettivo: fare squadra e remare tutti nella stessa direzione per affrontare uniti l'emergenza. Non è chiaro se le restrizioni entreranno in vigore già da questa sera o a partire da lunedì mattina. Come non è ancora chiaro se verrà definita una scadenza dei provvedimenti o saranno in vigore "fino a nuovo avviso".
Come avviene nella vicina penisola resteranno chiusi bar, ristoranti e negozi non di prima necessità. Continueranno invece la propria attività gli alimentari e le farmacie. Quindi è del tutto insensato prendere d’assalto gli scaffali in queste ore, come sta avvenendo in alcune località del Cantone: la spesa si potrà continuare a fare anche nei prossimi giorni.
Sulla scorta del modello italiano le aziende dovrebbero poter continuare a lavorare, affidandosi in particolare al telelavoro, a patto che sul posto di lavoro sia mantenuta la distanza sociale. Garantito dovrebbe continuare ad essere anche il trasporto pubblico. Potrebbe i invece esserci una stretta sui parchi e i parchi giochi.
Non sarà invece previsto alcun coprifuoco per chi esce di casa. Chi lo farà non sarà insomma chiamato a dare spiegazioni alle forze dell’ordine.
Il Consiglio di Stato comunicherà ufficialmente le sue decisioni in una conferenza stampa prevista per per le 17.30, dove saranno altresì illustrate le prime misure di sostegno all’economia e i provvedimenti che toccheranno l’amministrazione pubblica.
Dopo settimane di tentennamenti e incertezze, il nostro Governo ha dunque deciso di adottare la linea dura. Quella suggerita dall'Ordine dei medici, dai vertici di EOC e Moncucco, da alcuni comuni, come quello di Lugano (Michele Foletti docet) e, assai più modestamente, anche da qualche testata giornalistica, come la nostra. Bravi!
emmebi/AELLE