Ecco l'elenco delle richieste del PLR: "Si assicuri la copertura della perdita di guadagno degli indipendenti"
CAMORINO – Il PLR Ticino chiede "misure immediate a sostegno delle aziende e indipendenti". Lo fa attraverso una nota stampa che vi proponiamo per esteso.
"Aiutare l’economia significa sostenere le aziende, i lavoratori e gli indipendenti affinché si possano evitare fallimenti e
licenziamenti molto dolorosi. L’emergenza sanitaria pone giustamente la priorità sulla salute della popolazione e richiede il
lockdown di molti rami economici, che però non possiamo lasciar seccare, ne possiamo sperare che fioriscano come se
niente fosse. Senza un’azione coraggiosa dello Stato anche dal profilo finanziario, guariremmo il Paese dal coronavirus, ma
non riusciremmo a salvarlo da una gravissima crisi economica e sociale che costerebbe moltissimi posti di lavoro e che
potrebbe compromettere la già delicata coesione sociale.
Il gruppo PLRT ha deciso di non procedere con l’inoltro di atti parlamentari perché la loro procedura richiede troppo tempo e lo stato d’urgenza attuale richiede quanto prima l’adozione di misure concrete. Siamo evidentemente aperti a collaborare
con qualsiasi forza politica nel sostegno a misure concrete e tempestive per sostenere aziende e indipendenti – e di riflesso anche i lavoratori ticinesi".
L'elenco delle richieste
Prestiti, contributi o prestazioni offerte
- Istituzione di un credito sostenibile per sostenere i privati che non sono in misura di ripagare i prestiti ottenuti, in particolare le PMI, gli indipendenti e settori economici come la filiera del turismo che non potranno recuperare le perdite registrate in queste settimane. Si invita il Consiglio di Stato ad avviare le valutazioni circa i criteri e la differenziazione per tipologia e settori di attività per la concessione dei crediti sopra menzionati.
- Procedure semplici e snelle per le richieste di sostegno ed evasione rapida delle pratiche, con un deciso sforzo verso la digitalizzazione delle procedure, se necessario con un importante potenziamento del Centro sistemi informativi (CSI) del Cantone.
- Aiuti mirati – ad esempio copertura della retta al nido – per i figli a casa da scuola per le categorie più sensibili (infermieri, famiglie monoparentali, indipendenti).
- Considerando che il personale di molte strutture ospedaliere e sociosanitarie è stato sottoposto a un carico di
lavoro manifestamente eccezionale, invitiamo il Consiglio di Stato ad elaborare delle misure di compensazione in
termini di tempo e di remunerazione che possano consentire di riconoscere e gratificare correttamente coloro che
sono stati al fronte della crisi per un periodo lungo e particolarmente logorante.
Burocrazia
- Assicurare sostegno grazie a risposte rapide e puntuali alle aziende e indipendenti che possono continuare la propria attività professionale nel rispetto delle disposizioni cantonali e federali.
- Campagna di comunicazione degli strumenti a disposizione, mirata soprattutto alle piccole realtà.
- Per prepararsi alla ripresa, invito all’Amministrazione cantonale, pur lavorando a ranghi ridotti, a dare priorità all’evasione di procedure come ad esempio le domande di costruzione.
- Messa in discussione e rivalutazione di regolamentazioni eccessivamente burocratiche, come ad esempio la LCPubb.
Fiscalità
- Defiscalizzazione degli investimenti: per stimolare e incentivare gli investimenti delle persone giuridiche nel 2020
ed ev. nel 2021 autorizzare l’ammortamento del 100% nell’anno di investimento.
- Abolizione del tetto di deducibilità fiscale per donazioni a favore di associazioni o attività legate alla lotta al Covid-
19.
Flessibilità mercato del lavoro necessaria per garantire la sopravvivenza delle aziende e quindi dei posti di lavoro
- Introduzione di criteri di flessibilità oraria nel lavoro in deroga ai CCL in vigore in accordo con le parti sociali.
- Valutare la (parziale) sostituzione delle vacanze collettive con l’attuale interruzione obbligatoria
Indipendenti
- Assicurare ufficialmente la copertura della perdita di guadagno degli indipendenti che hanno interrotto la loro attività per ordine dell’autorità cantonale.