A chiederlo è il deputato leghista e consigliere comunale a Chiasso Stefano Tonini: "Il DECS è stato volutamente sordo all'appello di genitori, docenti e Comuni"
CHIASSO – La decisione del Governo di riaprire le scuole è al centro del dibattito in questi infuocati giorni. Ma siamo davvero in grado di riaprirle in sicurezza? È questa una delle 17 domande che il deputato leghista e consigliere comunale a Chiasso Stefano Tonini ha sottoposto al Municipio.
"La recente decisione proposta dal Dipartimento dell’educazione e avallata dal Consiglio di Stato ticinese di riaprire le scuole dell’obbligo a partire dal prossimo 11 maggio – si legge nell'atto parlamentare – ha almeno di pregio di mettere tutti d’accordo che è una decisone politica avventata, priva di fondamenta sanitario pedagogico formativo. Genitori, docenti comunali, docenti cantonali, esperti del settore, direttori di sedi scolastiche, medici, virologi, pediatri: mai in Ticino si era sollevata una così ampia e grande critica collettiva a una decisione senza senso. Rimettere in circolo decine di migliaia di ragazzi per 10/12 giorni effettivi di scuola, senza trasporti, senza mense ecc non ha alcun senso, se non quello di far correre inutili rischi a tutti. Anche lo studio degli esperti svizzeri della “National COVID-19 Science Task Force (NCS-TF)” è molto prudente sul tema del ruolo degli under 10 nella trasmissione del Covid19: i bambini possono infettarsi e infettare e le scuole sono incubatori di Coronavirus".
"Il DECS – continua – è stato volutamente sordo all’appello di genitori, docenti e comuni che hanno manifestato a più riprese il loro dissenso anche con proposte costruttive; sono state pure lanciate in rete diverse petizioni che hanno superato le 8mila firme. A seguito di questa scelta politica (scelta opinabile in quanto presa senza essere mai stata suffragata da documentazione scientifica o da necessità formative) il Consiglio di Stato ha emanato delle direttive con delle misure organizzative per poter riaprire gli istituti della scuola dell’obbligo: dalla presenza in classe, alla pulizia, dalla refezione ai trasporti pubblici (aspetti che approfondiremo nel dettaglio nelle domande che seguono). Queste misure a detta degli interroganti sono irrealizzabili e comunque inapplicabili; inoltre non garantirebbero agli allievi le accresciute misure di distanziamento sociale e igienico-sanitarie e metterebbero a rischio pure il nostro corpo docenti".
"È quindi impensabile poter riaprire in sicurezza le nostre scuole. La salute va difesa e garantita a tutti, quindi anche ai nostri bambini, alle loro famiglie e ai nostri dipendenti comunali".
Alla luce di tutto ciò ecco le domande formulate al Municipio:
1) L’Esecutivo può garantire negli istituti scolastici comunali/consortili l’alternanza in gruppi ridotti degli allievi? Se si, dettagli in che modo.
2) L’Esecutivo può provvedere a un’entrata e un’uscita scaglionata delle classi dagli istituti al fine di ridurre i contatti tra docenti, allievi e genitori? Se si, dettagli in che modo.
3) L’Esecutivo può garantire un adeguamento degli orari e degli spazi scolastici per fare in modo che sia mantenuta la distanza sociale? Se si, dettagli in che modo.
4) L’Esecutivo può prevedere che i momenti di pausa possano essere organizzati in modo da ridurre i contatti? Se si, dettagli in che modo.
5) Alle Scuole elementari è garantita la creazione di uno spazio sufficiente tra i banchi, prevedendo un allievo per banco? È possibile garantire l’utilizzo dei bagni in modo da ridurre i contatti?
6)a) Sarà presente in tutti i servizi igienici del sapone?
6)b) Sarà presenta l’apposita carta per asciugarsi le mani?
6)c) Toccherà ai docenti verificare con gli allievi più piccoli la corretta igiene?
7) Il Municipio può garantire che ogni aula dove non sia presente un lavandino venga servita di speciali disinfettanti per detergere le mani? Come viene garantita la sicurezza dei bambini?
8) L’Esecutivo può garantire che l’eliminazione dei fazzoletti utilizzati per tossire o soffiare il naso sia predisposta in appositi bidoni chiusi con apertura a pedale? In alternativa se si dovessero utilizzare normali cestini della spazzatura, è garantita la loro presenza in un luogo discosto dall’aula, chiudendo e cambiando il sacco dei rifiuti una volta al giorno? Se si, dettagli in che modo.
9) L’Esecutivo può garantire che le superfici che vengono toccate da molte persone, quali i corrimani, i banchi, le maniglie di porte e finestre, gli interruttori, i lavabi e i servizi igienici vengano puliti a intervalli regolari, più volte al giorno? Se si, dettagli in che modo.
10)L’Esecutivo può garantire la messa a disposizione di apposito materiale affinché possa essere organizzata la pulizia delle superfici dei banchi e delle maniglie a ogni cambio di classe? Chi se ne occuperà?
11) L’Esecutivo può garantire un equipaggiamento adeguato al personale addetto alla pulizia con: prodotti e materiale, guanti, e divise/abiti?
12)L’Esecutivo, qualora i pasti fossero offerti a scuola, può garantire che sia il personale della refezione scolastica a servire il cibo, evitando il self-service, le posate self-service, riducendo il numero di allievi presenti contemporaneamente in modo da consentire il distanziamento sociale, assicurando pure la sicurezza del personale stesso?
13)L’Esecutivo garantisce che nel percorso casa-scuola, per chi utilizzerà dei trasporti scolastici (bus) siano ossequiate le misure igienico-sanitarie accresciute? Se si, dettagli in che modo.
14)Se il lodevole Municipio non può garantire una o più delle misure citate in precedenza, ha intenzione di chiedere una deroga al Cantone? Se si, per quali punti?
15)Considerato che la decisione è del Cantone, non pensa il Municipio di sgravarsi da questa onerosa responsabilità e chieder che sia lui stesso a prendersi a carico l’organizzazione delle misure sopracitate?
16)L’Esecutivo ha preso in considerazione, come già messo in atto lo scorso 12 marzo (prima che il DECS e il Governo tornassero sui loro passi) di eliminare l’obbligatorietà di frequenza nelle scuole dell’obbligo?
17)Ritenuto che questa assurda decisione politica non risponde alle necessità di nessuno, nemmeno dei genitori che devono lavorare, non ritiene il Municipio, al fine di tutelare la salute dei nostri figli, delle nostre famiglie, dei nostri docenti più pragmatico, razionale e sensato aprire gli istituti ma senza obbligo di frequenza? Questo sgraverebbe notevolmente il compito dei docenti, la presa a carico in sicurezza sarebbe più gestibile, e favorirebbe i genitori che devono lavorare.