“Di recente vari esperti hanno criticato la chiusura tardiva dei confini con l’Italia: si fosse agito prima sarebbe stato possibile contenere la pandemia”, sostiene il leghista, che interpella il Consiglio Federale, citando come esempio la Danimarca
BERNA – “Dopo aver chiuso troppo tardi i confini con l’Italia, adesso il CF li riapre troppo presto”, non ha dubbi Lorenzo Quadri. E chiede spiegazioni: come mai aprire ora, con una situazione in Lombardia ritenuta ancora non sotto controllo? Ci saranno controlli sanitari alle frontiere?
“Come noto l’Italia ha deciso, unilateralmente e pensando solo ai propri interessi, la riapertura dei propri confini il 3 giugno scorso. E subito ha cominciato ad esercitare indebite ed inaccettabili pressioni sulla Svizzera affinché facesse lo stesso”, ha scritto, convinto quindi che da parte italiana ci sia stata pressione. “La resistenza del Consiglio federale è durata, come c’era d’attendersi, un battito di ciglia. A fine maggio l’esecutivo aveva annunciato la fine delle restrizioni all’ingresso in Svizzera per i cittadini dell’area Schengen per il 6 luglio. Il 5 giugno, quindi due giorni dopo la riapertura dei confini da parte dell’Italia, il Consiglio federale, con una giravolta a 180 gradi, annunciava il ripristino della libera circolazione illimitata con la vicina Penisola (come pure con il resto dell’UE) per il 15 giugno. Ciò malgrado quello stesso giorno in Lombardia fossero stati annunciati ben 402 nuovi casi di contagi da coronavirus”.
E guarda anche altrove, dove “si compiono scelte diverse. Ad esempio, risulta che la Danimarca, Stato membro dell’Unione europea, aprirà i propri confini agli altri Paesi dell'area Schengen solo il 31 agosto. Dal 15 giugno potranno entrare in Danimarca unicamente cittadini provenienti dalla Germania, dalla Norvegia e dall’Islanda. La Gran Bretagna post Brexit dal canto suo ha deciso l’introduzione di una quarantena di due settimane per chi vuole entrare nel Paese”.
“Di recente vari esperti hanno criticato la chiusura tardiva dei confini con l’Italia: si fosse agito prima sarebbe stato possibile contenere la pandemia”, prosegue Quadri.
Che chiede dunque:
“- Perché, dopo aver colpevolmente chiuso troppo tardi le frontiere con l’Italia, il CF le vuole aprire troppo presto, quando la situazione sanitaria in Lombardia non è sotto controllo?
- Quale interesse ha la Svizzera nella riapertura frettolosa delle frontiere con l’Italia in considerazione del fatto che l’attuale situazione di “semichiusura” permette perlomeno di evitare l’arrivo quotidiano in Ticino di migliaia di padroncini e di lavoratori italiani in nero, che danneggiano gravemente l’economia locale, ed ha di fatto azzerato la criminalità transfrontaliera?
- Come valuta il CF il fatto che la Danimarca, Stato membro UE, ha deciso di riaprire i propri confini ai paesi dell’area Schengen solo il 31 agosto, con solo un paio eccezioni?
- È intenzione del CF introdurre dei controlli sanitari per i cittadini italiani che entreranno in Svizzera, in considerazione del fatto che la situazione in Lombardia sul fronte dei contagi da coronavirus non è ancora stabile?”.