Il medico cantonale: "Più di 450 persone in quarantena. Nessun ricovero". Bouvier Gallacchi: "Una persona su dieci possiede gli anticorpi"
BELLINZONA – Le autorità cantonali si sono riunite oggi a Palazzo delle Orsoline per aggiornare la popolazione circa l'emergenza coronavirus in Ticino e per presentare i risultati dello studio sierologico condotto dall'Ufficio del medico cantonale. All'incontro informativo hanno preso parte il Medico Cantonale Giorgio Merlani, il direttore del DSS Raffaele De Rosa e Martine Bouvier Gallacchi, capo Servizio di promozione e valutazione sanitaria.
La conferenza in diretta:
"La situazione rimane fluida"
De Rosa: "Il virus porta con sé una moltitudine di interrogativi a cui la scienza sta cercando una risposta. Non dobbiamo dimenticare cosa abbiamo passato e come siamo riusciti, tutti insieme, a superare la prima e delicata fase della pandemia. Ricordo che chi parte all'estero deve informarsi al meglio tramite le rispettive autorità. La situazione rimane molto fluida. Settimana scorsa c'è stato un certo movimento. Voglio ricordare che negli ultimi tre giorni ci sono stati dieci casi positivi".
"Nessuna persona ricoverata in ospedale"
Merlani: "Dopo maggio e giugno 'stabili', qualcosa si muove anche in Ticino. Vorrei sottolineare come i casi totali sono 3'351 attualmente. Non abbiamo più nessuna persona ricoverata in ospedale. L'ultimo caso ricoverato aveva un'altra patologia. I picchi rimangono lontani, ma il trend sta cambiando e lo abbiamo visto nell'ultima settimana. Si tratta di cifre piccole, ma che devono essere tenuti sotto controllo".
Più di 450 persone in quarantena
Merlani: "Attualmente ci sono più di 450 persone in quarantena. Ci sono questioni ancora poco chiare. I test sierologici effettuati possono aiutarci solo in parte. Il contact tracing ha generato una serie importanti di quarantene. C'è un altro focolaio oltre al caso del Woodstock di Bellinzona. Una squadra di calcio minore è in quarantena dopo la positività di un tesserato".
Ecco i risultati
Bouvier Gallacchi: "Lo studio è andato molto bene. Abbiamo dei dati che hanno un valore per tutta la popolazione ticinese. Le persone incluse sono dai 5 anni in sù. La misura degli anticorpi è stata effettuata tramite dei test sierologici. Una settimana prima di sviluppare i sintomi, una persona comincia ad avere il virus nel sistema respiratorio. Il test consiste nel prelevare una goccia di sangue dal dito. Il risultato è disponibile dopo 15 minuti. Un test negativo non significa che non c'è una infezione. Attualmente, i test sierologici non sono considerati dei test diagnostici. Devo ringraziare chi ha partecipato. Delle 1'500 persone selezionate, l'83,4% ha risposto all'invito. Alcuni hanno rifiutato. Abbiamo raccolto 927 test. La partecipazione è ottima e rappresenta il 62%".
Una persona su dieci positiva al virus
Bouvier Gallacchi: "Il risultato di test positivi è del 9,4%: cioè 87 persone su 927 sono risultate positive. Una persona su dieci, quindi, in Ticino possiede gli anticorpi. Gli asintomatici sono il 5,4%. È un dato importante e che va studiato anche in altre popolazioni per cercare di capire. Il 28% delle persone risultate negative allo striscio hanno invece contratto successivamente la malattia".
"30mila ticinesi hanno sviluppato gli anticorpi"
Merlani: "Il primo dato interessante che emerge da questa analisi. Circa 30mila ticinesi si può dire che sono entrati in contatto con il virus e hanno sviluppato anticorpi. Mille le persone ricoverate e 350 i decessi. Si può dire che uno su dieci è entrato in contatto con il virus, uno su dieci ha avuto un decorso grave e uno su dieci di questi è morto. Anche bambini e anziani hanno sviluppato anticorpi".
(seguono aggiornamenti...)