Il medico cantonale: "Variante inglese e scuole: valutiamo caso per caso. Test a tappeto? Non sono così facili da attuare"
BELLINZONA – Le autorità cantonali tornano ad aggiornare la popolazione in merito alla situazione epidemiologica in Ticino. Dalla sala stampa di Palazzo delle Orsoline ha parlato il medico cantonale Giorgio Merlani.
La cronaca della conferenza:
"Il Ticino è ben messo"
Merlani: "Oggi abbiamo 75 nuovi contagi, 2 decessi e 9 ricoveri. Siamo sicuramente in una fase di discesa, anche se negli ultimi giorni le cifre sembrano stabili. Il tasso di riproduzione (RT) dovrebbe avvicinarsi all'1 nei prossimi giorni. Il 6% dei test effettuati significa che comunque la situazione è sotto controllo. Se facciamo un confronto a livello nazionale posso dire che il Ticino è ben messo. Le misure, grazie all'attenzione della popolazione, funzionano, ma resta il comportamento del singolo che fa la differenza".
Ticino, variante inglese e l'impatto sulle scuole
Merlani: "Le chiusure hanno permesso in un certo modo di contenere la variante inglese. La mutazione, è utile dirlo, non è da noi da molto tempo. Il numero di casi sta crescendo comunque in modo importante. L'impatto nell'ambito scolastico della variante inglese è elevato. Abbiamo sempre detto che il virus nei bambini non è grave. È così e resta così anche per le mutazioni. Le varianti hanno però un'elevata contagiosità anche tra i bambini in età scolastica. Se abbiamo un allievo positivo, l'idea è quella di mettere in quarantena la classe intera. Vi ricordo che all'asilo e alle elementari non c'è l'obbligo di mascherina. Siamo coscienti dell'impatto della quarantena per dei bambini, ma è così che possiamo contenere la diffusione. Sono sforzi sensati. A livello di scuole medie, la presenza di mascherina non impone di mettere in quarantena tutti, ma ci spinge a valutare bene situazione per situazione".
Quarantena accorciata solo quando...
Merlani: "Ci sono state varie modifiche di ordinanze. È stata accorciata la quarantena a sette giorni sulla base di un test che viene effettuato al settimo giorno. Test che deve essere pagato dalla persona o dal datore di lavoro. Il Cantone chiede diversi punti per accorciare la quarantena. Tra questi, in Ticino, c'è la possibilità di accorciarla solo nel caso in cui si è entrati in contatto con un caso 'normale', non della variante. Inoltre, deve essere garantita sempre la distanza e l'obbligo di mascherina. Chi svolge professioni a stretto contatto con la gente (parrucchiere,...) non potrà tornare al lavoro pur beneficiando di una quarantena accorciata".
Test a tappeto
Merlani: "La Confederazione riconosce in situazioni particolari la possibilità di effettuare test in larga scala. Testare è corretto. Mi preme, però, dire che l'evidenza scientifica dei test di massa è scarsa. Non vuol dire che sia evidente che non servono a nulla, ma ci sono delle situazioni particolari. Non aspettatevi che da domani si facciano test di massa ovunque. Questi strumenti vanno usati in modo adeguato. I test sono affidabili, ma se si viene a meno del rispetto delle norme rischiamo di fare la frittata. I test a tappeto nelle scuole sono realmente difficili da attuare in quest momento. Il Ticino sta facendo delle riflessioni. Stiamo cercando di capire cosa è utile e proporzionato".
Un vaccino è tale sette giorni dopo la seconda dose
Merlani: "Case anziani? Le misure hanno funzionato. Tornerà una situazione simile a quella di metà dicembre: visite consentite a distanza. Vaccinazioni in casa anziani sono ripartite e andranno avanti fino all'11 febbraio. La vaccinazione per noi è tale sette giorni dopo la seconda dose. Potremo dire che gli anziani sono protetti dall'11 via. Non dimentichiamoci che il virus è sempre lì, pronto a ripartire. Resta importante testare, proteggere e proteggersi, vaccinare e vaccinarsi".