CORONAVIRUS
Garzoni mette tutti sull'attenti: "Non è vero che il virus è mutato". E sull'app SwissCovid...
Il Direttore sanitario della Moncucco: "C'è una falsa credenza che il virus sia mutato. Le cose stanno come prima: un paziente su trenta finisce in ospedale"
TIPRESS

BELLINZONA – L'aumento dei contagi da coronavirus in Svizzera (e in Ticino) continua a creare preoccupazione. Le autorità cantonali, per esempio, hanno nuovamente alzato il livello di allerta. Ai microfoni di Radio 3i si è espresso il Direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco. "Ora – dice – è evidente: in Svizzera il virus c'è. È un dato di fatto con cui dobbiamo imparare a convivere. Il timore è quello che i casi possano aumentare, invece che diminuire...".

Garzoni mette tutti sull'attenti circa le sempre più insistenti considerazioni che il virus abbia perso forza. "C'è una falsa credenza che il virus sia mutato. Non è vero. Noi oggi diagnostichiamo tutti i casi e quindi abbiamo dei numeri più grandi. In realtà, la proporzione è la stessa di prima: circa un paziente su 30 finisce in ospedale. Anche in Ticino, allo stato attuale, abbiamo due nuove ospedalizzazioni".

Il direttore sanitario della Moncucco si esprime anche in merito all'app SwissCovid, strumento giudicato "inutile" da gran parte della popolazione elvetica. "L'applicazione – continua – è un ottimo strumento che permette a tutti noi di fare qualcosa per contenere la diffusione. È una questione di responsabilità. I timori legati alla privacy non sono fondati. Se il 60% della popolazione la usasse il virus sarebbe contenuto".

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