Ginevra ferma lo sport amatoriale, Berna riduce gli assembramenti, Lucerna introduce l'obbligo di mascherina al lavoro. Kuster: "Non c'è tempo da perdere"
SVIZZERA – Gran parte dei Cantoni svizzeri è alle prese con le difficoltà legate al rapido aumento dei contagi da coronavirus. Aumento che ha costretto le rispettive autorità cantonali a prendere nuove misure, più drastiche, per contenere la diffusione. Berna, Lucerna e Ginevra hanno seguito a ruota i provvedimenti presi in mattinata a Friburgo, Giura, Neuchâtel e Vaud.
Il Canton Berna passa all’attacco. Lo fa introducendo misure che entreranno in vigore dalla mezzanotte di oggi. Bar, club e discoteche resteranno chiusi, mentre per i ristoranti si è scelta la via del coprifuoco con chiusura obbligatoria dalle 23:00 alle 5:00 e obbligo di mascherina al tavolo. Regole, quelle per i ristoranti, in vigore a partire da lunedì. Sia nella sfera privata che pubblica, a Berna saranno vietati gli eventi con più di 15 persone.
Chiusi anche musei, cinema, centri sportivi e palestre. “Le misure – dichiarano ai media le autorità cantonali – sono state prese per proteggere la popolazione e l’economia. Tre settimane fa nessuno pensava a un andamento così drammatico”.
Dal canto suo, il Canton Lucerna ha inasprito le misure attualmente in vigore. Anche sul posto di lavoro bisognerà indossare la mascherina, così come in auto se non in compagnia di uno stretto famigliare. Sarà proibito, inoltre, visitare ospedali e case anziani. I locali a luci rosse saranno chiusi, mentre per ristoranti e locali pubblici è ordinata la chiusura dalle 23:00.
Cambia approccio anche Ginevra, vietando gli assembramenti con più di cinque persone nello spazio pubblico. Anche in questo caso, i ristoranti dovranno chiudere alle 23:00. Ginevra ha inoltre vietato qualsiasi sport di contatto, di combattimento e di squadra in ambito amatoriale.
Intervenuto in conferenza stampa, il capo della Divisione malattie trasmissibile dell’UFSP Stefan Kuster ha spiegato che “la Svizzera ha superato tutti i Paesi confinanti in termini di contagiati”. Parole preoccupanti anche quelle pronunciate dal presidente della Task force della Confederazione Martin Ackermann. “I ricoveri – dice – raddoppiano ogni giorno. Dobbiamo fare in modo di bloccare l’epidemia. Nel caso non ci riuscissimo, raggiungeremo il limite di capacità tra il 5 e l’8 novembre. Le misure daranno i propri frutti tra due settimane, ma non abbiamo tempo da perdere: non possiamo sovraccaricare il sistema sanitario”.