"Il virus è ancora un passo avanti a noi". In quarantena circa 10mila persone per essere state nell'ultimo periodo in Gran Bretagna e Sudafrica. Si sta riflettendo su eventuali rimpatri dei cittadini svizzeri nei due paesi
BERNA - Al centro dell'info point di Berna di oggi il nuovo Coronavirus in arrivo da Gran Bretagna e Sudafrica. A parlare della situazione è stato Patrick Mathys, capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell’Ufficio federale di Sanità pubblica (UFSP).
Di fatto, non ha aggiunto molto rispetto a quel che si sapeva, che è ancora relativamente poco. Il virus rischia di essere più pericoloso perchè più contagioso, non perchè più letale. Davvero si trasmette più facilmente addirittura del 70%? Mathys ha spiegato che poco conta la percentuale. "Il virus è ancora un passo avanti a noi".
Ha confermato che per ora in Svizzera non ci sono prove che il nuovo virus sia arrivato.
Il nostro Paese ha comunque deciso di sospendere i voli con Gran Bretagna e Sudafrica e di impedire ai cittadini dei due paesi di venire in Svizzera. Chi ci è stato dal 14 dicembre in poi dovrà fare quarantena.
E come ogni provvedimento di chiusura ha causato qualche grattacapo e domanda. È già stato detto che si sarebbero studiate eccezioni per i cittadini britannici (e si pensa anche sudafricani) che sono in Svizzera, per farli tornare. Ma come funzionerà per gli svizzeri che si trovano nelle due nazioni? In Gran Bretagna ci sono 74mila svizzeri, anche se la maggior parte con doppio passaporto, e in Sudafrica poco più di 8'000. Non si esclude che vengano organizzati dei rimpatri, anche se non c'è nulla di ufficiale.
Al momento, le persone che si sono dovute mettere in quarantena per essere state nei due paesi sono circa 10mila, è stato comunicato.