CORONAVIRUS
Le case anziani sono pronte al vaccino: il 90% dei residenti si farà vaccinare
Quasi il 60% dei collaboratori ha manifestato l'intenzione di vaccinarsi. Maggiore l'adesione tra il personale curante
TIPRESS

TICINO – Con grande fermento e il cuore colmo di speranza, le case per anziani del Canton Ticino sono pronte a ricevere e somministrare il vaccino contro il COVID-19, a partire dal prossimo 4 gennaio. Come riferito dalle autorità cantonali, coerentemente con la strategia della Confederazione, i residenti e il personale delle strutture per anziani saranno infatti i destinatari delle prime dosi del vaccino Pfizer-BionTech, distribuiti in Ticino dal prossimo lunedì. Secondo i programmi cantonali, le case dovrebbero essere in grado di completare la somministrazione della prima dose entro al massimo due settimane; a cui seguirà dopo circa un mese la seconda e ultima dose.

Una prospettiva che consentirebbe di proteggere in maniera importante gli anziani residenti nelle case, una delle categorie che ha pagato il tributo più gravoso alla pandemia, in Ticino come nel resto del mondo. La fiducia e la speranza riposte nel vaccino hanno trovato ampio riscontro nel tasso di partecipazione alla campagna vaccinale: il 90% dei quasi 5’000 residenti ha già manifestato, direttamente o attraverso i propri rappresentanti terapeutici, l’intenzione di vaccinarsi. Buono anche il riscontro tra i collaboratori delle case, se confrontato con l’adesione abituale alle campagne di vaccinazione antiinfluenzali e tenuto conto anche di chi ha già avuto la malattia: quasi il 60% intende sottoporsi da subito al vaccino, con una percentuale ancora maggiore tra il personale curante, quello a più stretto contatto con gli anziani.

A tal proposito, i direttori delle strutture ticinesi sono convinti che l’adesione tra i collaboratori è destinata ad aumentare ulteriormente nelle prossime settimane, con il procedere delle somministrazioni. Una svolta molto attesa dunque, ma non semplice da mettere in atto. Predisporre una vaccinazione tanto massiccia in pochi giorni -per di più in pieno periodo festivo- è stato uno sforzo organizzativo notevole per le 70 case per anziani del Canton Ticino. Ciascuna struttura ha dovuto prepararsi per la ricezione, lo stoccaggio, la somministrazione, informare i residenti, le loro famiglie e i collaboratori, nonché raccogliere le adesioni da comunicare al farmacista cantonale. A livello pratico, ogni somministrazione del vaccino verrà
effettuata da personale delle case appositamente formato per seguire il rigido protocollo previsto, sotto la diretta supervisione del direttore sanitario della struttura. Un impegno per le case che va ad aggiungersi a tutti quelli profusi in questi dieci difficili mesi di pandemia.

Ma è uno sforzo dal sapore diverso, alimentato finalmente dalla speranza che il tanto atteso vaccino liberi le strutture per anziani dall’incubo COVID-19, facendole tornare ad essere quelle comunità attive e aperte a cui eravamo abituati.

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