I primi a ricevere il vaccino saranno residenti e personale delle case per anziani. Sarà la farmacia dell'Esercito a immagazzinare le dosi e distribuirle ai Cantoni
TICINO – La vaccinazione contro il Coronavirus in Ticino inizierà lunedì 4 gennaio. I residenti e il personale delle case per anziani, in accordo con la strategia nazionale della Confederazione, saranno i primi a ricevere il vaccino.
Dopo l’omologazione da parte di Swissmedic sabato 19 dicembre del vaccino di Biontech/Pfizer, l’Ufficio federale della salute pubblica ha provveduto dapprima ad aggiornare la strategia di vaccinazione e in seguito a pubblicare le raccomandazioni di vaccinazione che dettagliano in particolare i gruppi che hanno prioritariamente accesso al vaccino.
Come noto, la Svizzera ha prenotato a questa azienda farmaceutica 3 milioni di dosi di vaccino. Questa fornitura avviene nel corso di mesi e secondo le disponibilità della stessa Biontech/Pfizer, in ragione di circa 100'000 dosi per fornitura a livello nazionale, a regime di principio due volte al mese. La farmacia dell’esercito immagazzina le dosi e le ridistribuisce ai Cantoni, secondo una chiave di riparto che tiene in conto sia del numero di abitanti sia dei parametri definiti dalla strategia di vaccinazione.
Il Dipartimento della sanità e della socialità informa che nel corso del mese di gennaio il Ticino riceverà tre forniture di vaccino, per un totale di circa 17'000 dosi. Ciò significa che da lunedì 4 gennaio, in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione in tutta la Confederazione, si potrà cominciare la vaccinazione nelle case per anziani, con la somministrazione della prima dose ai residenti e al personale. Negli scorsi giorni l’Ufficio del farmacista cantonale e del medico cantonale, d’intesa con Adicasi, hanno informato le direzioni delle case. Queste sono state incaricate di informare a loro volta i residenti e le loro famiglie, in particolare con lo scopo di trasmettere le informazioni sulla vaccinazione preparate dall’UFSP (www.ufsp-coronavirus.ch/vaccinazione) e raccogliere il consenso di chi intende sottoporsi alla vaccinazione.
Questa procedura di informazione è centrale per garantire l’accesso consapevole alla vaccinazione per la popolazione. Al contempo, permetterà ai servizi cantonali di conoscere nei prossimi giorni il numero di dosi necessarie a soddisfare questa prima richiesta.
Dal punto di vista logistico, il Consiglio di Stato ha dato mandato all’Ufficio del farmacista cantonale di sottoscrivere i contratti con le ditte che garantiranno la conservazione, il riconfezionamento e la distribuzione dei vaccini in Ticino. Questa soluzione è stata adottata da diversi altri cantoni. Le stesse ditte garantiranno pure lo stoccaggio nel Cantone alle temperature previste dal produttore, cioè a -70 gradi. Questa soluzione garantisce un margine di manovra ideale quanto all’impiego del vaccino, che dal momento in cui viene tolto da queste rigide temperature esige di essere utilizzato nel giro di cinque giorni. La conservazione in Ticino consente di guadagnare un giorno nella ridistribuzione sul territorio. I vaccini forniti dalla Confederazione saranno comunque utilizzati subito, a mano a mano che giungeranno in Ticino.
Dal profilo informatico, la Confederazione si è assunta i costi dello sviluppo della soluzione per gestire la vaccinazione, mentre i Cantoni devono assumersi i costi locali di gestione del sistema informatico. Il Governo ha pertanto incaricato il Centro sistemi informativi (CSI) del Dipartimento delle finanze e dell’economia di concludere i contratti con le ditte indicate dalla Confederazione per l’implementazione dei software atti a supportare i principali processi, cioè in particolare la gestione dei dati dei cittadini interessati, dei centri di vaccinazione, degli stock di vaccino, delle riservazioni, della fatturazione e della produzione di certificati di vaccinazione.