CORONAVIRUS
1’690 iniezioni di speranza per le case anziani. L'AdiCasi: "Iniziato il percorso verso la normalità"
L'Associazione dei direttori delle Case per anziani della Svizzera Italiana: "Qualche mese fa sembrava un miraggio"

TICINO – Con la consegna delle prime 1'690 dosi del vaccino Pfizer-BionTech in una quindicina di case per anziani ha preso via questa mattina la campagna di vaccinazione contro il COVID-19 nel nostro cantone. "Un momento molto atteso che non ha mancato di strappare diversi sorrisi a residenti e collaboratori delle strutture coinvolte, che vedono concretizzarsi una speranza che solo qualche mese fa poteva sembrare un miraggio", fa sapere l'Associazione dei direttori delle Case per anziani della Svizzera Italiana. 

"Le prime vaccinazioni – recita la nota – si sono svolte senza inconvenienti, con i collaboratori delle case anziani preposti alla gestione e somministrazione del vaccino impegnati ad attenersi scrupolosamente al protocollo preparato dall’Istituto di Scienze Farmacologiche della Svizzera Italiana dell’EOC con la collaborazione dell’Ufficio del farmacista cantonale. Per controllare la situazione è stato predisposto un sistema di monitoraggio di eventuali reazioni avverse che prevede, tra le varie misure, che ciascun vaccinato resti precauzionalmente sotto osservazione per almeno 15 minuti dopo la somministrazione, come per tutte le vaccinazioni".

E ancora: "Dopo le consegne odierne, entro il 7 gennaio verranno distribuite ulteriori 2'755 dosi che raggiungeranno circa 40 strutture, per arrivare nei giorni successivi a completare la somministrazione dei 7'735 vaccini destinati a residenti e collaboratori nelle case per anziani. A quel punto il 90% dei residenti e circa il 60% dei collaboratori avranno ricevuto la prima dose. Tassi di adesione ritenuti ottimi -per i residenti- e buoni -per i collaboratori-; anche se, su quest’ultimo fronte, la speranza delle direzioni delle strutture ticinesi è che sia solo un punto di partenza, con ulteriori collaboratori che aderiranno con l’avanzare delle somministrazioni".

"Con l’avvio della campagna vaccinale cresce anche la comprensibile voglia di residenti, famigliari e collaboratori di poter tornare ad abbracciarsi, incontrarsi e fare la vita di comunità che era la norma in epoca pre-pandemica. Tuttavia, è ancora presto per lasciare le misure di protezione che conosciamo (mascherine, distanziamento fisico e lavaggio frequente delle mani). Prima, infatti, c’è da completare la campagna, somministrando la seconda dose, tra qualche settimana. Di certo oggi è iniziato il percorso verso un graduale ritorno alla normalità. La luce in fondo al tunnel non è mai stata così vicina"

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