Il presidente di Swiss Golf aveva spiegato di essere in contatto con l'UFSP per cambiare lo status quo e aveva chiesto di attendere ad aprire almeno sino al 17 febbraio. Il 18, ovvero 24 ore dopo, la Polizia ha fatto chiudere i due centri ticinesi
BELLINZONA - La chiusura dei centri di gold di Ascona e Losone prende una nuova piega. I responsabili sapevano che la normativa chiedeva di tener chiuso e ciò era stato ribadito loro da un'email del presidente di Swiss Golf Reto Bieler.
Il Corriere del Ticino, riportando anche la risposta del Consiglio di Stato a un'interrogazione in merito di Daniele Pinoja, ricostruisce i fatti. Siamo al 27 gennaio quando Bieler scrive a tutti i membri di Swiss Golf, tra cui anche, ovviamente, quelli ticinesi. Ha ricevuto una comunicazione da un funzionario federale che spiega come, diversamente da una prima interpretazione, i centri golf, secondo l'ordinanza in vigore, devono restare chiusi.
Il presidente del Golf patriziale di Ascona, Allidi, nonha gradito l'email e ha risposto a Bieler scrivendo come "le eirettive che a nostro avviso sono frutto di un’interpretazione contraria alla lettera, al senso e allo scopo dell’Ordinanza COVID-19 situazione particolare". Prospettava la possibilità di aprire comunque. Ma Bieler, in data 5 febbraio, gli ha scritto di nuovo, spiegando come Swiss Golf fosse in contatto con l'Ufficio federale della Sanità per permettere ai centri di golf di restare aperti. Dalla missiva traspariva il fatto che i riscontri parevano essere buoni, c'era dunque la richiesta rivolta ai centri di attendere almeno il 17 febbraio a aprire.
Il Golf Club di Lugano, deciso a seguire le norme, aveva avvisato i propri iscritti che sino al 17 febbraio avrebbe tenuto chiuso, riservandosi di aprire se non ci fossero state novità positive. Cosa che ha fatto, il 17 febbraio, ma solo per qualche ora, per poi decidere di richiudere. A Ascona e Losone invece la scelta è stata diversa e il 18 febbraio è arrivata la Polizia a obbligarli a farlo.
Per il Consiglio di Stato, che replica alle domande di Pinoja, i reclami dei club sono "potenzialmente pretestuosi". La Polizia è intervenuta d'ufficio, prosegue la risposta all'atto parlamentare, e l'indagine nei confronti dei responsabili "è dettata dal rispetto e dalla semplice applicazione del Codice di diritto processuale penale svizzero" (Pinoja aveva sostanzialmente scritto che i responsabili dei centri erano stati trattati come criminali).
"A fronte di quanto espresso sopra gli scriventi non possono esimersi dal biasimare le sterili polemiche fomentate da (alcuni dei) responsabili dei golf in questione, in particolare nei confronti degli agenti di polizia chiamati in questo periodo a far rispettare delle regole delicate e non sempre condivise dall’opinione pubblica", ha concluso il Consiglio di Stato.